MIGRANTI La Prefettura a caccia di strutture per nuovi Centri d’Accoglienza nel Lodigiano
Si cercano in tutto 95 posti, il prezzo a base d’asta è di 25,60 euro pro capite o di 30,03 a seconda del tipo di ospitalità
La prefettura di Lodi è ancora a caccia di strutture da destinare a Centri d’accoglienza, per un totale di 95 posti. È stato pubblicato l’avviso pubblico per la selezione di operatori economici da invitare alla successiva procedura negoziata per selezione gli affidatari del servizio di gestione di Cas con decorrenza presunta dal 1 dicembre 2023. In estate ben due gare erano andate deserte.
Il nuovo bando prevede 50 posti presso centri costituiti da singole unità abitative e 45 posti presso centri collettivi, con capienza massima sino a 50 posti. Il prezzo a base d’asta pro-die pro-capite è di 25,60 euro per la prima tipologia, 30,03 euro per la seconda, oltre kit di primo ingresso, scheda telefonica, pocket money giornaliero di 2,50 euro effettivamente erogati e il rimborso delle prestazioni mediche a chiamata. Le domande dovranno essere presentate entro il 6 novembre 2023 alle ore 12 all’indirizzo di posta elettronica [email protected]. L’avvio dell’effettivo servizio è previsto per il 1 dicembre, e durerà sei mesi, eventualmente rinnovabili. Attualmente sono ospitati in tutta la provincia 510 stranieri in 31 centri d’accoglienza, 30 per adulti e 1 per minori stranieri non accompagnati. All’inizio dell’estate gli stranieri presenti erano 390, con 25 strutture attive. A metà settembre, anche dopo le ricerche di nuovi operatori andate a vuoto, si erano raggiunte per la prima volta da diverso tempo situazioni di tensione, in particolare in una struttura di Casale gestita dalla cooperativa Arcadia, con una dozzina di donne in protesta davanti la prefettura per denunciare i maltrattamenti cui erano sottoposte. A distanza di poco più di un mese, la situazione sembra essere tornata alla normalità, anche per una progressiva riduzione del numero di ospiti e alcuni trasferimenti.
Dopo i livelli insostenibili raggiunti 8 anni fa, il sistema di accoglienza oggi sembra ancora in equilibrio e non ha i caratteri dell’emergenza, anche se i posti disponibili oggi nel Lodigiano viaggiano verso la saturazione. Oltre ai numeri più contenuti rispetto al passato, contribuisce la scelta operata dalla Prefettura di Lodi di preferire, nel limite delle possibilità e delle disponibilità, centri d’accoglienza più piccoli e diffusi sul territorio, evitando le concentrazioni che in passato avevano portato anche più di 100 stranieri tutti nella stessa location, con inevitabili problemi di gestione, controllo e convivenza.
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