Un’inchiesta per far luce sulla morte dell’infermiera dell’urologia Rosa Angela Lavorgna. La 46enne di Villanova si era sottoposta a un intervento di blefaroplastica al Centro medico Montenapoleone di Milano, a due passi da San Babila, mercoledì 6 maggio. Un intervento della durata di mezzoretta, per la correzione delle palpebre. Qualcosa però per la donna, moglie del titolare di un autolavaggio di viale Milano e mamma di un ragazzo 16enne, non è andata per il verso giusto. La donna, infatti, è andata in arresto cardiaco, poi in coma e non si è più ripresa. Dai colleghi dell’ospedale sono arrivate parole di cordoglio. L’infermiera, da 20 anni lavorava all’ospedale di Lodi ed era molto apprezzata. La donna, poliallergica, aveva deciso di sottoporsi all’intervento, mercoledì scorso. Mentre si trovava sotto i ferri però si è sentita male ed è andata in arresto cardiaco. I medici della clinica privata hanno allertato il 118 che sono intervenuti con un’automedica. La donna è stata trasferita d’urgenza, in coma, al Fatebenefratelli di Milano. Gli operatori del 118 sono riusciti a far ripartire il cuore della donna, ma non c’era attività di coscienza. «Alle 18.30 è arrivata in rianimazione da noi - spiega Elena Galassini, coordinatrice locale del punto prelievi organi e tessuti del Fatebenefratelli - . Le sono stati somministrati i farmaci per stabilizzare la circolazione cardiaca e le funzioni respiratorie, ma nel corso dei giorni ha perso l’attività respiratoria autonoma e alcuni riflessi che dipendono dalle strutture profonde del cervello e che controllano l’attività del cuore e dei polmoni L’elettroencefalogramma ha perso la sua attività fino a scomparire. Il decesso è avvenuto martedì alle 10.45 del mattino. Le procedure di accertamento sono durate 6 ore». La segnalazione all’autorità giudiziaria è partita di prassi, da parte del Fatebenefratelli, al momento dell’arrivo della donna in ospedale. A seguire il caso è il procuratore di Milano Alessia Miele. Sulla morte dell’infermiera è stato aperto un fascicolo, ma al momento senza indagati. «Era un’infermiera professionale, umana e molto amata dai colleghi, assai disponibile con i pazienti - annota la direttrice sanitaria Angela Bocconi -. Una donna e un’infermiera davvero in gamba. È una perdita per lo staff del suo reparto e dell’ospedale». A condividere le parole della Bocconi è stata anche la caposala Marilena Rossi. «Era una donna molto gentile, buona e professionale - annota il suo ex primario Carlo Del Boca -. In tanti anni abbiamo fatto un ottimo lavoro. Sapevo che era in condizioni critiche e questa mattina (ieri, ndr) ho appreso del decesso da Radio Lombardia: è stata la prima notizia della rassegna stampa. Con lei gli “ottimi” si possono sprecare». Parole di cordoglio sono arrivate anche da Corrado Sancilio, preside del Bassi, scuola del figlio dell’infermiera: «Il ragazzo ha un buon profitto - commenta -, staremo vicini a lui e alla sua famiglia e non faremo mancare il nostro affetto».
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