Nel Lodigiano multate 68 persone e sospese undici attività commerciali
Il bilancio delle sanzioni per le norme anti covid “zona rossa” dal 6 novembre
Dall’introduzione della zona rossa in Lombardia e nel Lodigiano il 6 dicembre scorso sono 68 finora le persone sanzionate in provincia per aver disatteso le norme anti-Covid, una è stata denunciata penalmente per aver violato la quarantena, 11 le attività produttive che sono state multate e sospese per 5 giorni per non aver rispettato le disposizioni dell’ultimo Dpcm. Sono i risultati dell’attività di carabinieri, polizia di stato e guardia di finanza su tutto il territorio provinciale. A questi numeri andranno poi aggiunti i dati delle sanzioni delle polizie locali.
Nei primi sei giorni, fino a mercoledì 11, erano state controllate 1.125 persone ed elevate 20 sanzioni, 162 le verifiche alle attività commerciali con 4 locali sanzionati e poi sospesi dalla Prefettura di Lodi con la misura aggiuntiva dei 5 giorni di inattività forzata. Da giovedì 12 a domenica 22 sono state controllate altri 2mila 478 cittadini, di cui 48 sono stati multati con la sanzione amministrativa da 400 euro, mentre i locali, bar, ristoranti e i negozi controllati sono stati 308, con 6 sanzioni emesse e la misura aggiuntiva dei cinque giorni di sospensione. Circa l’1,9 per cento delle 3mila 603 persone controllate sono risultate non in regola, con una media di 212 cittadini fermati e verificati ogni giorno. Una persona è stata sanzionata e denunciata penalmente per aver violato l’obbligo di quarantena in quanto positivo al Covid. Le attività commerciali e produttive sanzionate sono il 2,3 per cento di quelle verificate, 470 in totale, con una media di 28 attività visitate ogni giorno. Inoltre, proseguono le ispezioni del gruppo Interforze coordinato dalla Prefettura di Lodi nelle fabbriche e nelle aziende per la verifica del rispetto dei protocolli anti-Covid sui posti di lavoro.
La maggior parte delle sanzioni elevate ai cittadini riguardano il mancato obbligo o lo scorretto utilizzo della mascherina e il mancato rispetto del divieto di assembramento, spesso in prossimità di negozi o locali pubblici. Le attività commerciali sanzionate invece hanno infranto le norme anti-Covid contenute nell’ultimo Dpcm, spesso su segnalazione. Non sono pervenute per ora alla Prefettura segnalazioni dai sindaci rispetto a vie o zone a rischio assembramento, e quindi da mettere sotto attenzione per la possibilità prevista dalle norme di interdirle al pubblico. I controlli effettuati in questi giorni sono in scia a quelli disposti già durante il primo lockdown e di fatto mai interrotti: numerose sono le iniziative delle forze dell’ordine in termini di prevenzione, con interventi anche in situazioni dove si manifesti il rischio di assembramento anche casuale. Finora non è stato utilizzato il pugno di ferro, ma piuttosto una sorta di persuasiva comprensione nei confronti dei cittadini, con verifiche e inviti costanti al rispetto delle norme in tutti quei casi dubbi, interpretando così l’invito rivolto dal prefetto alle forze dell’ordine nel primo comitato dell’ordine e sicurezza pubblica per effettuare controlli con buon senso.
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