Nel Lodigiano sono solo sette i comuni considerati immuni dalla Peste suina africana

VIRUS L’ultima ordinanza inserisce gli altri nella Zona di controllo dell’espansione

Nel Lodigiano solo sette i comuni immuni dalla Psa: sono Abbadia Cerreto, Borgo San Giovanni, Castelnuovo, Comazzo, Crespiatica, Maccastorna e Merlino. Tutti gli altri, 53, sono invece compresi nella Zona di Controllo dell’espansione virale (Cev) istituita dal Commissario straordinario alla Peste suina africana con l’ultima ordinanza che individua le zone Cev come aree in cui procedere all’abbattimento dei cinghiali in modo da ridurne la presenza sul territorio, andando a costituire una “zona bianca” che consenta di arrestare il dilagare del virus.

Nelle zone Cev l’attività di depopolamento del cinghiale può essere svolta da ditte specializzate, forze armate, polizia provinciale e operatori abilitati al controllo faunistico. Può essere effettuata inoltre con trappole e con il metodo alla “cerca” con veicolo, anche in orario notturno e con sparo dal veicolo, purché fermo e tale da consentire all’operatore una postazione stabile e adeguatamente sopraelevata rispetto al piano di campagna. Questi i contenuti della nuova ordinanza recante «misure di eradicazione e sorveglianza della Peste suina africana» in base alla quale, nelle zone soggette a restrizione, è altresì previsto il rafforzamento delle barriere stradali e autostradali o l’eventuale costruzione di ulteriori barriere, per impedire la diffusione dei cinghiali attraverso eventuali varchi nelle reti di protezione. La società Autostrade dovrà provvedere sulle arterie di propria competenza. E qualora l’autorità veterinaria dovesse ravvisare la necessità di fare lo stesso su strade statali e provinciali, dovranno occuparsene gli enti competenti. Restano confermate, poi, la sorveglianza epidemiologica nei suini domestici e nei cinghiali selvatici e le misure di biosicurezza negli stabilimenti. Non esistono al momento vaccini né cure contro la Psa, che colpisce i suini causando febbre, perdita di appetito, debolezza, aborti spontanei ed emorragie fino al decesso, nel caso dei ceppi più virulenti, che avviene di norma entro 10 giorni dall’insorgenza dei primi sintomi. Gli esseri umani non sono esposti alla malattia, ma possono diventarne vettori. Il virus infatti resta “incollato” alle suole delle scarpe oltre che agli pneumatici.

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