Nel Lodigiano tre casi di malaria
Nei servizi cittadini di prevenzione vengono seguiti circa trecento viaggiatori, ogni anno, partono le vaccinazioni contro la febbre gialla
Tre casi di malaria nel Lodigiano per due anni di fila. I dati sono quelli registrati dall’Azienda sanitaria locale di Lodi guidata dal direttore generale Fabio Russo. Nel 2013, il servizio di medicina di comunità dell’Asl ha già contato un caso.
Sono circa 300 i viaggiatori che ogni anno si recano presso l’ambulatorio di profilassi internazionale, al numero 1 di via Bassi, prima di andare all’estero. Vacanze, lavoro o anche rientri nei Paesi d’origine, ogni volta che si mette piede in una terra “a rischio” è necessario farsi vaccinare, o sottoporsi alla profilassi preventiva. «Il nostro ambulatorio - spiega l’Asl in una nota - è attivo da 15 anni. L’attività viene svolta su appuntamento, chiamando il numero 0371/5872492 che fornisce anche le informazioni sulle modalità di accesso. Attraverso il colloquio con un medico vengono valutati i rischi sanitari legati al viaggio, fornite indicazioni sulle misure preventive e proposte le vaccinazioni opportune che possono essere eseguite contestualmente al colloquio».
L’ambulatorio di via Bassi è anche il centro nel quale effettuare la vaccinazione contro la febbre gialla. Per i viaggiatori già informati sui rischi sanitari del Paese di destinazione è possibile eseguire le sole vaccinazioni, senza accedere al colloquio.
«Dei 300 viaggiatori seguiti in un anno nell’ambulatorio - spiega l’Asl - un terzo sono minori. Abbiamo turisti, famiglie che rientrano nel loro paese d’origine, lavoratori che si recano all’estero per brevi o lunghi periodi, volontari di missioni umanitarie o italiani residenti all’estero. Per quanto riguarda la malaria, nel 2011 abbiamo avuto 3 segnalazioni, altrettante nel 2012 e una quest’anno. In tutti i casi si tratta di malattie importate dall’estero. Contro la malaria non esiste alcun vaccino. Nel corso del colloquio, per i viaggiatori che lo richiedono, consigliamo quale profilassi fare in base al periodo e al luogo di destinazione». Nei soggetti con alcune patologie in atto la profilassi è sconsigliata.
Proprio il 7 agosto scorso è scomparso per una forma grave di malaria cerebrale, asintomatica, Paolo Orizio, 66 anni, già affetto da diabete, molto conosciuto a Sant’Angelo. L’uomo, che attualmente abitava a Luino, era andato nella missione dei padri comboniani, in Uganda. L’obiettivo era costruire il tetto di una chiesa, ma anche completare dei progetti a sfondo ambientale. Orizio, padre di una figlia di 40 anni, era noto soprattutto per la sua azione a favore degli altri. Le sue ceneri, attese in Italia da giorni, sono ancora ferme in Africa per un problema di documenti. Superati gli ostacoli burocratici parenti e amici potranno accoglierlo nel paese di Santa Cabrini.
Cristina Vercellone
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