Neonato morto a Roma, l’appello dei genitori di Lodi: «Date più tempo ai papà
per stare con le mamme, mezzora di visita non basta»

Dibattito acceso dopo che un bimbo all’ospedale Pertini è rimasto soffocato dalla madre che si è addormentata sopra di lui, stremata per il lungo travaglio

«I papà dovrebbero poter stare di più con le mamme dei loro bambini, dopo il parto, per poterle sostenere. E poi avere più attenzione durante il corso di preparazione». La richiesta arriva dal genitore di una donna che sta per entrare in ospedale per una nascita programmata. Il dibattito sull’ostetricia è acceso, in questi giorni, in tutta Italia, dopo la morte del neonato all’ospedale Pertini di Roma, soffocato dalla mamma che si è addormentata sopra di lui, stremata per il lungo travaglio. Sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta, ma la questione dell’autonomia delle donne e della collaborazione di entrambi i genitori, in un momento tanto delicato, non è irrilevante.

«Con tutto il personale ci troviamo benissimo - interviene Davide Corse -. Sul gruppo whatsapp delle mamme che hanno frequentato il corso preparto è arrivata questa notizia del Pertini. Allora ho mandato una mail al direttore generale dell’Asst di Lodi per chiedere che ci sia la possibilità per noi papà di entrare di più in ospedale, mezzora al giorno non basta. Io sono disposto anche a fare il tampone tutti i giorni, non è un problema, ma le mamme hanno bisogno di essere sostenute. Non dico certo di fare entrare tutti, ma i papà sì. Mezzora è pochissimo. Il per sonale è empatico, eccellente, in tutto. Gli orari però, ripeto, andrebbero ampliati. Così come dovrebbe essere ampliata la preparazione, all’interno del corso preparto per i papà. Noi abbiamo fatto solo un’ora di lezione online. Non basta. Dobbiamo sapere come fare per sostenere le mamme. I papà sono figure fondamentali eppure non sono considerati».

A ribadire gli stessi concetti è anche Marta Valcarenghi: «Spero - dice - che finalmente qualcuno possa ascoltare le richieste d’aiuto di future mamme che chiedono solo di essere capite ed ascoltate. Quello che è successo all’ospedale Pertini di Roma deve farci capire che qualcosa non sta funzionando. Nel 2023, non si può più lasciare una madre sola dopo un parto, che sia naturale o cesareo. Non si sta chiedendo chissà quale sforzo economico, non si sta chiedendo assistenza h24, non si sta chiedendo dopo l’emergenza che il nostro paese ha attraversato di far entrare chiunque a trovare una partoriente. Si chiede solo che vengano riviste le norme ormai disumane riservate alle donne che devono partorire per l’emergenza Covid. Si chiede solo che il padre del bambino/a, o nel caso non sia possibile di una e unica persona di fiducia (madre della partoriente per esempio) possa assistere e aiutare la donna che ha partorito. Questo non sarà mai possibile se viene concesso l’ingresso per mezzora o un’ora al giorno. Credo che questo possa fare la differenza: una neo mamma e un neo papà possono aiutarsi e darsi sostegno in un momento molto delicato. Smetteremo di parlare di crisi post partum solo quando smetteremo di lasciare sole le donne che hanno partorito». La direzione dell’Asst guidata dal manager Salvatore Gioia ha fatto sapere che sono state prese in considerazione le richieste e che stanno esaminando la riorganizzazione degli orari d’ingesso in ostetricia e anche l’ampliamento del corso preparto per i papà».

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