
Tensione alle stelle ieri sera in Broletto. La bagarre è scoppiata all’inizio della seduta, ma il clima è rimasto decisamente surriscaldato per larga parte del consiglio comunale. Ad accendere le scintille la conta dei presenti, ad opera del segretario. «Sono stato conteggiato e non avevo nemmeno inserito la mia tessera e altri non c’erano nemmeno», si è messo a urlare Lorenzo Maggi di Forza Italia, che ha perso il controllo. Ed è stato il caos. Diversi esponenti di opposizione hanno abbandonato l’aula per protesta (Forza Italia, Lega, Sel e un rappresentante dei gruppi Cominetti). Una manovra per cercare di far saltare il numero legale della seduta, vista l’assenza temporanea di alcuni rappresentanti di maggioranza. Ma la strategia non ha funzionato: Primavera Lodigiana, rappresentata da Gianfranca Santantonio, ha deciso di restare in aula. «Ci vuole una maggiore correttezza della maggioranza, il numero legale è stato garantito dall’opposizione», ha voluto precisare più tardi.
Le polemiche sono però continuate. Lo scontro tra Maggi e il segretario comunale Marco Cini è stato durissimo. «Non è possibile che un consigliere si esprima in un questo modo, agirò di conseguenza», ha scandito il segretario. Che è stato contestato anche da Alberto Segalini della Lega nord: «Anch’io sono stato conteggiato e non ero nemmeno arrivato. Sono allibito». Sulla stessa linea Michela Sfondrini di Sel: «C’erano 15 presenti segnati dal sistema elettronico, mentre ne sono stati contati 21. Questo andrebbe spiegato». Un muro contro muro tra parte dell’opposizione e il segretario, che è andato avanti per oltre mezz’ora. Il sindaco Simone Uggetti è sbottato: «C’è stata una diversa interpretazione sulle presenze. Prendiamo atto della diversa interpretazione. Io chiedo che il consiglio possa proseguire». Un appello che non è stato subito accolto dal consiglio.
Il dibattito si è poi concentrato su una mozione Pd, presentata da Carla Torri, che ha criticato l’attuale sistema di distribuzione della dote scuola da parte di Regione Lombardia. La posizione è stata precisata dall’assessore Simonetta Pozzoli: «Niente da dire sulla libertà di scelta tra paritarie e scuole statali, ma c’è stata una disparità con il buono scuola tra studenti iscritti alle paritarie e studenti delle statali, per quest’ultimi il buono è stato decurtato».
Giorgio Daccò di Lodi comune solidale: «Lo ha riconosciuto anche il Tar che c’è stata una disparità di trattamento tra paritarie e statali». Contrari a questa impostazione Lega, Forza Italia, gruppi Cominetti e Nuovo centrodestra. Giovanni Ghizzoni di Ncd ha richiamato il valore e l’impegno delle paritarie.
Infine sono state esaminate tre interrogazioni. Una di Santantonio di Primavera Lodigiana sui taxi in città, per chiedere una revisione di organizzazione e orari. Su questo punto l’assessore Andrea Ferrari ha annunciato un confronto con la categoria per migliorare il servizio, soprattutto in vista di Expo 2015. Proprio le iniziative di Lodi in vista dell’esposizione universale di Milano sono state al centro di un’altra richiesta di chiarimento di Paolo Rossi, che ha presentato anche un’interrogazione sul black out avvenuto alla palestra Ghisio alcune settimane fa.
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