Anche in estate proseguono i blitz antievasione della Guardia di Finanza di Lodi: l’ultimo esercizio commerciale a essere colpito da provvedimento di chiusura temporanea, questa volta per “cessione abusiva di tabacchi lavorati”, è stato stamattina un bar di Zelo Buon Persico. L’azienda resterà chiusa per cinque giorni.
Le Fiamme Gialle, però, già il 30 luglio avevano fatto abbassare le saracinesche di un “bazar” gestito da un imprenditore cinese a Sant’Angelo Lodigiano, mentre il 13 agosto avevano fatto chiudere un parrucchiere, sempre d’etnia cinese, a Lodi. Ancora: il 14 agosto analoga sorte colpiva una rivendita d’alimentari e carne macellata di Casalpusterlengo, gestita da un contribuente d’origine medio-orientale.
Analogo obbligo di chiusura, ancora per numerose mancate emissioni di scontrini e ricevute fiscali, avrebbe dovuto colpire un ristorante cinese del capoluogo laudense. Il gestore di quest’ultimo, però, poco dopo la notifica del “preavviso” del provvedimento di chiusura adottato dalla Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate, cui avrebbe fatto seguito la chiusura vera e propria del sito aziendale, ha “affittato” per un anno la sua “azienda” a un dipendente – il cuoco - che nel frattempo, a proprio nome, aveva aperto una partita Iva, costituendo quindi un’impresa diversa da quella colpita dai rigori di Legge.
Se, da un lato, i militari hanno constatato l’impossibilità di chiudere il locale e quindi di dare seguito all’ordine di sospensione dell’attività commerciale impartito dalla Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate, dall’altro lato – però - hanno immediatamente notificato all’imprenditore “sfuggito” ai rigori di Legge una “sorpresa” e cioè un altro provvedimento che però era promanante dal Comando Provinciale di Lodi, vale dire l’ordine di aprire - seduta stante - una verifica fiscale a carattere generale nei suoi confronti. Ordine che, peraltro, gli è stato notificato insieme a un provvedimento della Procura della Repubblica di Lodi, anticipatamente interessata dalle Fiamme Gialle, che aveva autorizzato la ricerca di documentazione anche nell’abitazione del soggetto da sottoporre a ispezione. Sono già in corso anche approfonditi accertamenti bancari.
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