Omicidio professore, indagini chiuse

Sono racchiuse in 4mila pagine le accuse che la procura di Milano ha rivolto ai due presunti assassini del professore Adriano Manesco, fatto a pezzi lo scorso sette agosto nel suo appartamento di Milano, chiuso in un trolley e gettato in un cassonetto di via Gandini a Lodi, nei pressi della stazione. Nei giorni scorsi il pubblico ministero Maria Teresa Latella, che coordina le indagini sul brutale omicidio, ha comunicato agli avvocati la chiusura delle indagini nei confronti di P.G., 30enne nato a Codogno e operaio a Fiorenzuola d’Arda, e di G.C., piacentino, custode di alloggi per universitari. Per loro l’accusa è di omicidio volontario premeditato, aggravato «dalla crudeltà e dall’avere approfittato di circostanze personali, età avanzata della vittima, tali da attenuare la privata difesa». Dovranno anche rispondere di rapina e occultamento di cadavere. Ora i legali dei due indagati hanno venti giorni per presentare una memoria difensiva e nuovi spunti di indagine. Dopo di che sarà deciso il rinvio a giudizio o l’archiviazione.

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