Ondata di rifiuti lungo l’Adda

Tra le zone più colpite quella del Belgiardino

In barba ai divieti, gli “ecofurbetti” continuano a insozzare le sponde del fiume Adda. Questa volta se la sono presa anche con il parcheggio a pagamento del Belgiardino, dove ammassati in un angolo hanno fatto la loro comparsa i soliti mobili, fatti (quasi) a pezzi e poi gettati nell’erba insieme agli elettrodomestici. Oltre al phon per asciugare i capelli e a quel che resta dei fornelli, spunta in bella vista persino un computer. Tutta merce che l’Astem avrebbe ritirato senza problemi e senza costo: sarebbe bastato prendere un appuntamento o guidare fino alla piazzola ecologica.

Anche i “turisti della domenica” hanno lasciato il segno, come sempre nell’oasi verde che si estende tra i comuni di Lodi, Montanaso e Boffalora. Tutte le settimane, durante l’estate, sempre più persone accorrono lungo le sponde dell’Adda per trascorrere insieme il week end con pic nic e musica, dimenticandosi poi di portare a casa la sporcizia. A Boffalora, subito dopo la stanga che ieri pomeriggio era alzata, si trovano dei grossi sacchi trasparenti con avanzi di cibo, bottiglie di birra e piatti di plastica: un vero e proprio banchetto per gli insetti. Solamente pochi passi prima si trova un cartello con la scritta “non abbandonare i rifiuti”. Una coppia che frequenta spesso la zona scuote la testa: «È sempre la solita storia, servirebbero più controlli. Questa è una zona stupenda, basterebbe che tutti portassero via lo sporco, proprio come facciamo noi, che poi carichiamo in macchina bottiglie e borsine».

Più avanti, nello spiazzo in passato preso di mira dai rave party, la situazione sembra essere migliorata rispetto a un mese fa, quando diversi cumuli di immondizia facevano capolino nell’erba. Oltre alla sporcizia, le istituzioni devono sempre tenere gli occhi ben aperti per evitare i maxi raduni rave, capaci di richiamare centinaia di persone in una sola notte.

A maggio la prefettura di Lodi aveva organizzato un vertice per dichiarare guerra agli “ecofurbetti”: proprio per questo motivo si era deciso di introdurre una “barriera” e scongiurare l’abbandono dei rifiuti, intensificando i controlli da parte dei vigili urbani. Nonostante tutto, però, i responsabili sono ancora scatenati.

Il summit era stato convocato dopo che il popolo dei pic-nic aveva lasciato lungo il fiume il “ricordo” dei festeggiamenti del 25 Aprile. Al vertice avevano partecipato tutte le forze dell’ordine - polizia, carabinieri, guardia di finanza -, oltre al Corpo forestale dello stato, alla Provincia, al Comune di Lodi, ai vigili del fuoco e al Parco Adda Sud.

Alcuni “avvistamenti”, segnalati anche dai lettori, riguardano l’oasi delle Due Acque, dove l’abbandono di immondizia non è certo una novità.

In fondo, nessuna sponda dell’Adda può dichiararsi immune, a Lodi persino la piarda Ferrari, frequentata da mamme e bambini per la presenza di un piccolo parco giochi, è stata presa di mira dagli incivili.

Sono servite a ben poco le misure decise nel vertice in prefettura della scorsa primavera, tra Lodi, Montanaso e Boffalora le sponde dell’Adda sono letteralmente tappezzate da minidiscariche: sotto accusa soprattutto i gitanti del fine settimana, nel mirino negli ultimi giorni il parcheggio del Belgiardino

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