
Cresce l’allarme in città per le truffe agli anziani. Gli ultimi episodi si sono verificati nei giorni scorsi, messi a segno purtroppo con tecniche già viste più volte sul territorio, come quella del falso poliziotto che segnala la presenza di una banda di ladri in zona o del falso tecnico del gas che deve fare controlli e paventa il rischio di radiazioni nelle tubature che potrebbero rovinare i gioielli. «Purtroppo si sono verificati alcuni episodi - conferma il comando compagnia dei carabinieri di Lodi -, sia in città che in provincia». E che l’allarme sia particolarmente alto lo dimostrano le campagne informative, avviate in questo periodo sia dalla polizia di stato che dai carabinieri, rivolte proprio agli anziani, per metterli in guardia dai rischi e per dare consigli su come difendersi.
Uno degli ultimi episodi si era verificato la scorsa settimana in via Defendente: in quel caso una 74enne, uscita in strada dopo aver scoperto l’accaduto, si era anche sentita male. È di questi giorni invece un altro raggiro avvenuto sempre in città bassa. In questo caso a una 87enne, raggiunta presso la sua abitazione, è stato fatto credere di aver subito un furto e così un falso agente di polizia ha chiesto di poter fare il sopralluogo nella sua casa. In mano aveva una cornice presa poco prima proprio dalla sua abitazione, con l’aiuto di un complice, e gliel’ha mostrata dicendo che era stata trovata nelle mani dei ladri. In questo modo è stata lei stessa a portare i truffatori dove tiene i risparmi e i gioielli, li ha tirati fuori per controllare se fosse tutto a posto ed è stata persino rassicurata dai truffatori. Invece appena si è distratta un attimo, le hanno rubato tutto.
In altre occasioni invece sono giunte a casa telefonate di sedicenti avvocati che, spaventando l’interlocutore, parlavano di un incidente avuto dal figlio o da un parente stretto e che servivano soldi per aiutarlo, dato che l’auto non era coperta da assicurazione. Truffe se possibile ancora più odiose, perché sfruttano la paura e l’ansia che certe notizie suscitano nell’anziano, senza dargli la possibilità di verificare se l’incidente sia accaduto davvero.
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