Palazzo Broletto sotto la lente per far partire i restauri

IL MUNICIPIO Al lavoro un’equipe del Laboratorio La Fenice di Lodi con Canevara, Tansini e l’archeologo Torre

L’obiettivo è riportare alla luce gli eventuali segreti celati dal tempo e dagli interventi successivi all’edificazione originaria del 1284. Finisce sotto la lente degli studiosi la storica facciata del complesso municipale che si affaccia su piazza Broletto, da lunedì al centro di una campagna di studi e indagini affidate dal Comune alle esperte del Laboratorio La Fenice di Lodi, le restauratrici Chiara Canevara e Silvia Tansini, e all’archeologo Paolo Torre. Le stesse restauratrici sono di “casa” ormai da queste parti, dato che negli ultimi anni si sono occupate di più campagne di studio e dei successivi interventi di restauro, per la valorizzazione dello scalone d’onore di Palazzo Broletto e delle pareti interne alla scala, riportando alla luce le decorazioni tardo-settecentesche e anche il colore originale degli ambienti. Già indagate le volte dei portici di Palazzo Broletto, in cui non sono state però rinvenute tracce sottostanti agli intonaci degne di valorizzazioni successive, ora tocca alle facciate principali che si affacciano sulla piazza. «Prima di procedere eventualmente in futuro al recupero delle facciate medioevali del palazzo serve un’indagine preliminare per capire le modifiche intervenute nel corso dei secoli, analizzare i mattoni e anche per andare a indagare cosa c’è sotto la parete intonacata dell’edificio dove si trova il bar - spiegano Canevara e Tansini - : l’origine del palazzo risale alla fine del 1200, ma tutto il complesso è stato poi oggetto di interventi successivi e nella seconda metà del Settecento è stato completamente stravolto. L’unica testimonianza dell’edificio originale sono queste facciate sopra i portici del Broletto».

Gli studi dureranno una decina di giorni, tra la raccolta della documentazione fotografica di dettaglio, il rilievo materico, i tasselli stratigrafici per verificare se sotto l’intonaco di recente fattura c’è ancora qualcosa della parete d’origine e poi gli studi di archivio per avere un quadro il più possibile definito, per cercare di ricostruire nel dettaglio l’aspetto originale delle facciate per capire come agire in futuro intervento di recupero. Gli eventuali interventi di recupero dovranno essere concordati passo passo con la Sovrintendenza. «In casi simili solitamente si procede con il recupero e il consolidamento del mattone a vista - spiegano le studiose - : nelle porzioni invece segnate da intonaci successivi, in caso ci sia qualcosa di più antico sotto e la volontà di recuperarlo, si procede in quella direzione». Come è stato fatto per le pareti delle scale del Broletto.

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