Per la tangenziale attorno a Lodi la maglia nera della pericolosità

Nel tratto da San Bernardo al bivio per Lodi Vecchio una media di tre incidenti per chilometro ogni anno

La tangenziale di Lodi, la strada provinciale 235 nel tratto fra il casello A1 e il rondò ex Otto Blues, e alcuni tratti dell’autostrada del Sole, in particolare quelli in prossimità dei caselli ma anche la tratta fra Melegnano e le tangenziali di Milano: sono i punti più critici della viabilità principale del Lodigiano e del Sudmilano individuati dall’Aci sulla base dei dati Istat con la geolocalizzazione degli incidenti rilevati dalle forze dell’ordine. Non brilla per sicurezza neppure la Paullese così come la provinciale 591 Boccaserio è interamente segnalata in nero, che indica più di 5 sinistri avvenuti nel 2019, ma in questo caso la mancata individuazione dei punti critici dipende semplicemente dalla mancanza del dato di localizzazione specifico. Appare tra le strade più sicure invece la Teem tangenziale est esterna, poco trafficata - anche per le tariffe elevate - , moderna nel tracciato e ampia. Anche se dall’apertura allo scorso anno è riuscita a contare due incidenti mortali, all’innesto terminale con la A4. A proposito di tangenziali milanesi, al contrario la tangenziale Nord di Milano nel tratto brianzolo, con 10 incidenti per chilometri, è una delle strade di grande scorrimento più pericolose d’Italia, dato che la media dei sinistri per questa categoria di arterie è di 1,2 incidenti/km all’anno, sempre relativamente al 2019.

Riguardo al Lodigiano, nel triennio 2017 - 2019 gli incidenti mortali sulla viabilità principale sono stati registrati sulla via Emilia a San Rocco al Porto, Secugnago, a Tavazzano all’altezza del polo logistico. Sull’A1, a Somaglia, Borghetto, Livraga, Melegnano, San Giuliano e San Donato Milanese. Sulla Paullese, a Peschiera e a Spino d’Adda. Proprio tra Spino e Zelo fra l’altro nel solo 2019 sono stati rilevati una quindicina di incidenti, molti sul ponte dell’Adda e all’innesto della tangenziale di Spino. anche il semaforo di Conterico lascia il segno sulla mappa delle vie più pericolose.

Anche la ex statale 412 Valtidone e la 234 Mantovana sono comprese nel conteggio Aci, ma sono al di sotto della quota di un incidente per chilometro, almeno nel corso del 2019. Si evidenziano comunque dei punti critici: per la 234, l’attraversamento di Ospedaletto, i rettilinei tra Ospedaletto e Orio Litta, l’incrocio della Mostiola con la pedecollinare di San Colombano, ma anche la doppia curva del sottopasso ferroviario di Camporinaldo, per non dimenticare, al lato opposto della provincia, il “curvone” dopo il ponte sull’Adda tra Maleo e Pizzighettone.

Per la Valtidone, tormentata da traffico, fondo stradale dissestato e rilevatori di velocità, punti critici si trovano a Torrevecchia Pia e Landriano, e poi, da Carpiano in su, gli incidenti si fanno sempre più frequenti, proporzionalmente con l’incremento del traffico.

La provinciale 40 Binasca, invece non è compresa nel censimento, nonostante sia fra le arterie più utilizzate del Sudmilano.n

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