«Perchè è giusto il passaggio a fondazione»

In questi giorni si sta sviluppando a Lodi un serrato dibattito sulla proposta di trasformazione dell’Azienda di Servizi alla Persona Santa Chiara in Fondazione sulla base di un atto di indirizzo votato a larghissima maggioranza dal Consiglio Comunale di Lodi.

Due sono le principali tesi in campo. Da una parte i sostenitori della trasformazione motivano la loro scelta con l’esigenza di salvaguardare una gestione “cittadina” che ha dimostrato di interpretare correttamente le esigenze della comunità locale, assicurando una gestione amministrativa corretta ed efficiente. I contrari ritengono che una gestione regionale sarebbe più rispettosa e garantista dei diritti dei dipendenti e degli Ospiti, ritenendo altresì la Fondazione una strada che porta ad un appesantimento dei costi e a salvaguardare presunti privilegi della “Casta”.

Cerco, con questa nota, di portare alcuni elementi di chiarezza.

Nel 2006 l’A.S.P. chiudeva il bilancio con un deficit che superava ampiamente il mezzo milione di euro (ed era inoltre gravato da rate di ammortamento di mutui precedentemente accesi) e si trovava contemporaneamente ad affrontare un onerosissimo intervento di riqualificazione dell’intera struttura per adeguarla ai nuovi standard regionali.

Nel 2013, grazie ad una attenta politica di contenimento dei costi attuata in virtù dell’introduzione del controllo di gestione, e senza minimamente intaccare la qualità delle prestazioni erogate agli Assistiti (che anzi a detta di molti è ulteriormente migliorata) Santa Chiara, con una riduzione progressiva del deficit anno per anno, ha chiuso il bilancio in pareggio.

Nel contempo ha portato a sostanziale compimento l’opera di adeguamento agli standard regionali, con risorse provenienti dall’alienazione di un terreno di proprietà proveniente dal lascito di un Benefattore, e senza che la Regione contribuisse con un solo centesimo.

In virtù di una Legge regionale dello scorso anno, alla scadenza del mandato l’attuale Consiglio di Amministrazione sarà sostituito da un Direttore Generale di nomina regionale, che sarà affiancato da un Comitato che avrà solo poteri di indirizzo e di controllo, privando di fatto, la comunità locale, come già avvenuto per le Asl e le Aziende Ospedaliere, la cui situazione è sotto gli occhi di tutti, di concrete possibilità di decidere sui propri destini.

Queste ultime considerazioni hanno portato il Comune di Lodi a studiare una forma di trasformazione dell’Asp al fine di mantenere questa struttura, che da secoli è al servizio dei lodigiani, a gestione cittadina.

È stato studiato uno statuto che assicura il mantenimento del contratto di lavoro non solo per i dipendenti in servizio ma anche per quelli di futura assunzione. È stata prevista inoltre una normativa che esclude nel presente e nel futuro il paventato ingresso di soggetti privati nella gestione.

Per contrastare questa impostazione vengono utilizzate, specie da parte sindacale, sentenze della Corte Costituzionale che impedirebbero tale trasformazione e normative che costringerebbero la nuova gestione a tagli dei costi e del personale nella misura del 20%.

È stato accertato, attraverso autorevoli pareri legali, che né l’una né l’altra tesi sono applicabili alla specificità di questa trasformazione.

È vero invece che i costi amministrativi della futura ASP, con un Direttore Generale che percepirebbe i compensi previsti dalla Regione, sarebbero più che raddoppiati se paragonati ai costi della governance della Fondazione.

Queste e altre considerazioni, che evito di sviluppare per non annoiare i lettori, mi portano a sostenere in assoluta buona fede e con profonda convinzione che l’ipotesi di trasformazione di Santa Chiara in Fondazione è assolutamente da sostenere in quanto garante di una corretta interpretazione delle esigenze della popolazione anziana del nostro territorio, coniugata con le giuste e doverose garanzie che devono essere previste per il Personale che assicura quotidianamente agli Ospiti e agli Assistiti, un servizio di qualità largamente riconosciuto.

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