
Lo hanno chiamato fuggiasco, ma lui si era solo perduto. Lo hanno chiamato anche viaggiatore, ma sicuramente avrebbe voluto restare accanto a chi gli voleva bene. Ma finalmente il gatto Ross è tornato dalla sua padrona, dopo una vicenda che ha dell’incredibile e che lo ha visto sopravvivere al freddo del Grande Nord e tornare “a casa” su un aereo, quando ormai nessuno più pensava di rivederlo. Questa storia vede protagonisti Ross il gatto e la sua amica Clara, una storia di viaggi, di distanze, di affetto e di speranza, una piccola favola di questo secolo.
Clara De Luigi è una studentessa di economia. Ha 25 anni e da sempre vive a Lodi con i genitori, il fratello e, da qualche tempo, con Ross, un gattino con il quale ha instaurato uno stretto e ricambiato rapporto d’affetto. Clara e Ross sono inseparabili. Il micio la segue anche a Pavia, dove la giovane si trasferisce temporaneamente per l’università. Ross attende la sua amica nell’appartamento, la accompagna a Lodi nel fine settimana, nei suoi viaggi tra Svizzera e Italia. Insomma, tutto procede normalmente: una ragazza e il suo gatto, un gatto e la sua migliore amica. Poi un’opportunità modifica questa vita. Clara ha la possibilità, grazie al progetto Erasmus, di frequentare per 4 mesi l’università di Vaas, in Finlandia. Alla giovane non passa nemmeno per la testa di lasciare il gattino a casa dei genitori: «Verrà con me - dice a mamma e papà -, mi terrà compagna, e poi mi mancherebbe troppo». E così una mattina dello scorso settembre Clara e Ross volano in Finlandia. Clara vive in un appartamento con una ragazza francese. Studia a casa, frequenta le lezioni e a qualche settimana dal suo arrivo riceve una notizia che attendeva con ansia: a gennaio potrà trasferirsi a Betlemme per preparare la sua tesi di laurea, grazie a una borsa di studio. «Naturalmente Ross mi accompagnerà» annuncia ai genitori. Naturalmente, ma qualcosa non andrà per il verso giusto. Una sera ci sono degli amici in casa. Qualcuno entra, altri escono, la porta resta socchiusa e Ross, forse spaventato o disturbato, la infila e se ne va nella notte finlandese. Non ci vuole molto a Clara per accorgersi che il suo amico non c’è più: lo chiama, chiede ai vicini, spera di ritrovarlo, al suo ritorno, sul divano preferito. Ma tutto è inutile e la ragazza trascorre la prima notte senza il suo Ross. La mattina seguente Clara gira tutta la città e affigge volantini ovunque. Passano i giorni e nessuno si fa vivo. Clara è triste, il micio le manca dopo tanto tempo trascorso insieme. Tuttavia non riesce a credere che possa essere morto, spera sempre che qualcuno lo abbia raccolto e possa riportarglielo, prima o poi.Ma i giorni diventano settimane, le settimane mesi e del gatto si è persa ogni traccia. È Santa Lucia quando un aereo riporta a casa Clara, che dal finestrino dà un ultimo sguardo alla Finlandia, che si è tenuta il suo gattino.
Clara trascorre a Lodi, con i genitori, il fidanzato e gli amici, il periodo natalizio, ma a gennaio è già ora di partire. Deve raggiungere Betlemme per la tesi. I messaggi che la studentessa posta su Facebook sono sereni: il luogo è affascinante, il lavoro procede, ma c’è sempre una parola malinconica per Ross.
Ma alla fine di gennaio arriva il lieto fine. Clara sta comunicando via Skype con i genitori. Sono quasi le 23: «Sono stanca, sarà meglio che vada a dormire». Ma proprio in quel momento arriva l’avviso di una comunicazione di posta elettronica: nel messaggio c’è una foto di Ross e un messaggio in inglese: «Abbiamo trovato questo gatto, pensiamo sia lo stesso che ci hanno mostrato su un volantino. Mettetevi in contatto». In casa De Luigi esplode la gioia: «Lo sapevo che non poteva essere morto» grida Clara in lacrime.
Ma cos’era stato di Ross in quei mesi? Il gatto, dopo essere uscito di casa, ha vagato ed è stato raccolto, allo stremo da una signora di Smedsby, a 4 chilometri da Vaasa. La donna, siamo già nel 2012, consegna il micio al gattile locale, dove viene curato, vaccinato e da dove, grazie al microchip, si incomincia la ricerca del padrone. Non è facile risalire a Clara, ma alla fine i funzionari del gattile riescono a contattare la ragazza. A questo punto c’è il problema di andare a prendere il gatto. Ma non è finita. È il 20 marzo scorso quando Clara riceve un messaggio dalla signora Kaisa, di Vaasa: «In città si è parlato della storia tua e del tuo gatto e in tantissimi hanno letto i tuoi volantini, ne ha parlato persino il giornale locale - scrive -. Mi sono commossa, devi amare molto il tuo Ross se lo hai voluto con te in Finlandia. Ho pensato di passare dalle tue parti dopo Pasqua e di riportarti il gatto». E così tutto finisce bene. Clara, che nel frattempo è tornata dalla Palestina e si è stabilita in Austria dalla famiglia del fidanzato, attende la signora Kaisa all’aeroporto di Vienna e tutta la famiglia De Luigi è coinvolta nel “comitato d’accoglienza”. «Una signora davvero gentile - sorride la ragazza -, non ha voluto nulla, le è bastato vedere la nostra felicità quando abbiamo potuto riavere Ross con noi». Che ora si trova in un posto magnifico, tra le montagne austriache, dove ha dimenticato i mesi di solitudine in Finlandia.
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