Più casi positivi tra i giovani,
oltre 40 contagi dall’1 agosto
Coronavirus, anche due ragazzi giovani tra i casi di contagio arrivati in pronto soccorso, nel fine settimana. Venerdì è risultato positivo al virus un ragazzo del 2001 e domenica una giovane del ’97. Altri pazienti giovani erano risultati contagiati il 21 agosto. Si trattava di un paziente del 2003, di un altro del 2001 e di un ragazzo del 93. Il ritorno dalle vacanze, probabilmente, sta incominciando a farsi sentire per quanto riguarda l’aumento dei contagi, anche nel nostro territorio. Dall’1 agosto ad oggi, sono risultati positivi oltre 44 tamponi, in provincia di Lodi, 20 dei quali in arrivo dal pronto soccorso.
Dal 16 giugno, l’ospedale Maggiore di Lodi è stato dichiarato covid free, perché le aree covid sono state chiuse e tutti i pazienti che devono essere ricoverati con il coronavirus vengono inviati nell’ospedale hub di riferimento che è il San Matteo di Pavia. Da quella data sono stati 3 i pazienti trasferiti dall’ospedale Maggiore, 2 dei quali sicuramente residenti nel Lodigiano, e tutti nel mese di agosto. Uno di loro, purtroppo, una persona anziana, è deceduta, nel reparto di malattie infettive del policlinico. Rispetto all’inizio dell’estate, quando i tamponi risultavano debolmente positivi, ora i campioni, invece, risultano pienamente positivi e questo è un dato che costringe i sanitari a non abbassare la guardia.
«Non stiamo andando affatto bene - commenta l’infettivologo del Sacco Massimo Galli - Continuiamo ad avere casi di infezioni, la maggior parte felicemente asintomatici che arrivano da varie località turistiche. Il numero delle persone con infezione è in evidente aumento anche come conseguenza del movimento che c’è stato in questo periodo, nei vari paesi, Ci auguriamo che questo non comporti un incremento importante delle infezioni negli anziani». Il virus, annota Galli, «non deve riprendere a circolare indisturbato, altrimenti quello che abbiamo evitato dalla fine del lockdown, cioè che vengano colpiti gli anziani, si verificherà e potremmo trovarci l’amara sorpresa di vedere una importante diffusione del virus e il ripopolarsi delle rianimazioni. Credo e spero che questo non accada, ma sono preoccupato della possibilità che accada. Per evitare che succeda, servono regole, regole e ancora regole».
Secondo Galli, quello di riaprire le discoteche è stato un grave errore.. «Le discoteche non andavano riaperte», dice. Il virus che circola ora non è meno cattivo di prima.
«Questa idea del virus meno aggressivo non si può più sentire - dice -. il virus è quello, quello che cambia è la tipologia di persone che esso può colpire. Gli anziani sono colpiti in un modo, i giovani e i sani sono colpiti diversamente. La mia mamma di 91 anni sta a Milano, evita con grande accuratezza i luoghi affollati e non si sogna di andarci. Siamo riusciti a farla finita con la fase 1 anche perché abbiamo avuto la possibilità di fare in modo che i più anziani, come prudenza raccomandava, siano rimasti “fuori dai guai”, per intenderci. Non conta il virus quanto l’ospite. Il virus non ha dato l’impressione di essere tanto cambiato». In Italia stanno girando 2 varianti, dice, «ma dobbiamo studiare il virus di ritorno, per vedere se cambia qualcosa. Senza essere catastrofici, non credo si torni alla situazione già vissuta perché sarebbe terribile che rifacessimo gli stessi errori, ma se dobbiamo convivere con il virus non possiamo sottovalutarlo».n
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