Pochi bus e sempre pieni: l’inizio dell’anno è in salita
TRASPORTO PUBBLICO Pullman al completo e viaggiatori stretti come sardine
È bello sognare una città percorsa da sole biciclette, come in certi paesi del nord Europa, ma per ridurre davvero il numero delle automobili in circolazione, l’unica strada passa dal potenziamento dei mezzi di trasporto pubblico.
Trasporto pubblico che, nel Lodigiano, continua ad avere - per usare un eufemismo - ampi margini di miglioramento. Basta parlare con gli utenti che, in questi primi giorni dell’orario scolastico, già iniziano a lamentare i primi disservizi. Una donna, appena uscita dalla biglietteria, lamenta il fatto che, nonostante l’abbonamento, non ha potuto praticamente mai utilizzare il pullman interurbano, perché semplicemente non è passato. Segnalazioni di questo tipo, purtroppo, sono quasi all’ordine del giorno (anche al Cittadino arrivano e-mail di utenti insoddisfatti del servizio, benché, va detto, in misura inferiore rispetto allo scorso anno, quando Starmobility era nel caos).
Tuttavia, a pesare maggiormente, in questi primi giorni di settembre, è il sovraffollamento. «Siamo di Montanaso - spiegano dei ragazzi in attesa alla fermata della corrierina davanti alla stazione -, e il pullman interurbano che ci porta a casa è praticamente inaccessibile. Così aspettiamo la corrierina arancione, sulla quale almeno si riesce a salire, ma anche questa è strapiena». Criticità, sul fronte urbano, anche per la navetta che porta studenti e studentesse all’istituto Einaudi: «Quando ne passano tre, ci stiamo tutti, ma quando ne arriva una sola, quasi sempre si rimane a terra. Si potrebbero prendere le corriere normali urbane, ma è impossibile, sono zeppe di gente».
Chi va fuori Lodi, ormai ci è abituato: «I pullman sono Ok, ma sono troppo pochi e sono sempre pieni. Sia all’andata che al ritorno» commentano due ragazze, rispettivamente di Sant’Angelo e di Mairano. Sono davanti alla stazione, che aspettano di recarsi al terminal per prendere il pullman delle 13.30. Quello prima, delle 12.30, è quello più pieno in questi primi giorni, quindi è stato impossibile salire.
Qualche volta, a dire il vero, una volta saliti si è costretti a scendere. È quello che raccontano due ragazze che prendono il pullman per Mulazzano: «Tante volte al terminal l’autista ci obbliga a scendere perché siamo troppi. O, altre volte, non si ferma alla fermata perché è già pieno, come succede a Quartiano. Sono sempre troppo pochi, dovrebbero metterne di più».
Il numero di corse è legato anche al numero di autisti, ed è nota la difficoltà per le aziende di tutto il nord Italia nel reperimento di autisti, che si trasforma in una carenza di organico quasi strutturale. «Al netto delle carenze strutturali, che sono evidenti - commenta Giancarlo Broglia, del Comitato pendolari di Paullo -, dobbiamo aspettare qualche giorno che si stabilizzino gli orari e che si vada a regime per capire davvero come sarà la situazione, che comunque è ben lontana rispetto al caos dell’anno scorso. Continuiamo comunque a tenere monitorato il servizio».
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