POLITICA - Decreto aiuti, i 5 Stelle giovedì fuori dall’aula del Senato. Più vicina la crisi di governo. Appello alla responsabilità dal Vaticano: «Serve unità»

Salvini: «Meglio non passare mesi a questionare» Letta: «Così il governo cade». Draghi tenta la mediazione

Il Movimento 5 stelle va verso l’Aventino per il voto di giovedì sul Dl Aiuti al Senato, ma non vuole uscire dal governo Draghi. Questa la posizione emersa nel Consiglio Nazionale del Movimento. Una riunione fiume, iniziata di mattina e aggiornata alla serata prima di una riunione dei parlamentari convocata dal leader Giuseppe Conte. Il quale, in una pausa, ha avuto un colloquio telefonico con il premier, una sorta di ultima mediazione secondo fonti interne al Movimento.

Mentre la parte più oltranzista del Movimento a spingere per uscire definitivamente dall’esecutivo e il deputato Francesco Berti lascia il M5s e passa con Di Maio, il tira e molla indispettisce gli altri partiti di maggioranza. Critiche e severi commenti arrivano sia dalla destra che dalla sinistra dell’emiciclo. «Se c’è la possibilità di lavorare noi ci siamo, ma se bisogna passare mesi a questionare tanto vale dare la parola agli italiani e avere davanti 5 anni tranquilli», ha ribadito il segretario della Lega, Matteo Salvini, intervenendo all’assemblea del Decennale di Confimi Industria. Stesso concetto anche per il segretario del Pd Enrico Letta all’assemblea dei deputati e dei senatori Dem: «Se una forza politica importante come il M5S esce, il governo cade non per ripicca ma perché è nella logica delle cose».

«Credo che nello scenario attuale più un governo è stabile più riuscirà a far fronte alle tante sfide che oggi si pongono e che sono sfide davvero epocali che nessuno poteva immaginare - ha evidenziato il segretario di Stato Vaticano, Pietro Parolin -. Anche questa guerra, nessuno poteva immaginarla, ma è successo».

Di fronte al pericolo di una crisi generalizzata, di una crisi alimentare o energetica, ha proseguito il segretario di Stato Vaticano, «evidentemente quando c’è qualcuno che ha in mano le redini della situazione pur con tutte le difficoltà che ci sono, perché nessuno ha la bacchetta magica. I problemi si affrontano, la stabilità di governo facilita certamente». E ha concluso con un appello alla responsabilità: «Dobbiamo metterci tutti a lavorare insieme e non dividerci».

© RIPRODUZIONE RISERVATA