POVERTA’ Emporio solidale, a Lodi una fila sempre più lunga per fare la spesa. Guarda il video

In tanti si presentano al centro aperto a novembre alla Faustina per ottenere pacchi alimentari e prodotti per l’igiene personale e la casa

Un uomo cammina diretto verso il cancello con un carrellino per la spesa blu. Quando arriva, scatta la frase di rito: “Chi è l’ultimo?”. La “conta” però ieri mattina si è persa. Nessuno sa più chi è l’ultimo. «Eh, è quello che ho chiesto anche io poco fa, però non si capisce» dice un’altra donna. Siamo in via Togliatti, all’altezza del civico 18, dove lo scorso 19 novembre ha aperto le porte l’emporio solidale, l’evoluzione - targata Fondazione di Partecipazione Casa della Comunità - del centro di raccolta solidale per il diritto al cibo, in attività in via Pace di Lodi. La chiamata a Il Cittadino è arrivata direttamente da chi sta in coda per ricevere l’aiuto alimentare.

«Per ottenere i pacchi di cibo prima, quando ancora non c’era l’emporio, ciascuno di noi aveva un appuntamento - spiega un uomo - : ora non è più così. Il lunedì, il mercoledì e il sabato possiamo venire qui dall’una alle 4 del pomeriggio e metterci in coda. Se arrivi all’una però hai già troppe persone davanti. Il timore è di non trovare più quel che ci serve e poi ci vuole troppo tempo: chi è in pensione magari non ha impegni, ma ci sono donne che devono andare a prendere i figli a scuola».

E allora l’abitudine è diventata arrivare prima, anche un paio d’ore prima e mettersi in attesa. «Si arriva alle 11 e si aspetta - racconta una donna - : ci sono giorni in cui la coda, dall’ingresso, arriva in strada». «Oggi ci hanno detto che dentro al cortile non potevamo aspettare e quindi siamo tutti fuori - fa eco un’altra donna - : una signora qualche giorno fa ha chiamato i vigili, ha detto che il quartiere sta diventando un ghetto ed è stato davvero spiacevole sentirlo. Anche perché nessuno di noi vorrebbe star qui». «Chi è l’ultimo?» chiede un altro uomo arrivato al civico 18, mentre un residente si affaccia al balcone.

«Qualche volta arrivano a discutere per il turno: forse basterebbe mettere un macchinetta che eroga i numeri, come dal macellaio». Un’altra residente cammina verso casa. «Non pensavo che ci fossero tutte queste persone in condizione di bisogno a Lodi - dice piano - : non ne avevo davvero idea». Alle 12.30 fuori dai cancelli ci sono una trentina di persone, mentre svolta l’angolo un bus del trasporto pubblico interno alla città, che fatica a passare. Altro tema sono i parcheggi: «Questa parte dove c’è la linea bianca dovrebbe essere un marciapiede - dice un residente indicando il percorso dove ci sono auto e biciclette - : tanti oggi sono arrivati in bicicletta, ma quando piove e arrivano tutti in auto è il caos».

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