Premiati i sette lodigiani dal “cuore d’oro”

Le pergamene consegnate a chi si è distinto per l’impegno a favore del prossimo

Lodigiani illustri, che hanno fatto della solidarietà e dell’amore verso il prossimo uno stile di vita da seguire con abnegazione e perseveranza. Senza mai chiedere nulla in cambio, silenziosamente hanno portato avanti la loro missione, sia essa di volontariato parrocchiale, di cura nei confronti di un parente malato, di accoglienza di stranieri o di attenzione verso i poveri. Sono stati premiati sabato sera, nella calorosa atmosfera dell’aula magna del Liceo Verri, sette lodigiani da esempio per tutti. A loro il Premio alla bontà e al valore città di Lodi, nato nel 1945 con l’obiettivo, ogni anno a Natale, di rendere omaggio a chi si impegna per la comunità. Il Comitato, formato da Elisabetta Capellini, Eliseo Cavalli, Antonio Cuccia, Carola Curioni, Paolo Landi, Beatrice Maisano, Felicita Mazza, Alessandra Peviani e Mario Uggè ha deciso di conferire il premio Angelo Scarioni ad Alberto Steri, distintosi per l’accoglienza generosa e coraggiosa di due ragazzi extracomunitari. Il premio Associazione Luigi Cesaris è stato assegnato a Clemente Barbieri e ad Angelo Caserini, volontari presso la parrocchia di San Bernardo in Lodi, mentre il premio Isa Veluti è andato a Paolo Melacarne, che si occupa del buon funzionamento del Movimento per la vita lodigiano–Centro Aiuto alla Vita di Lodi. Quindi il premio Fondazione Banca Popolare di Lodi assegnato a Giacinto Marchini, volontario e figura fondamentale per l’oratorio della parrocchia di Santa Francesca Saverio Cabrini e della Polisportiva Nuova Lodi. Poi il premio Rotary Club Lodi è andato ad Andrea Pezzi, per le cure profuse al padre. Infine il premio Costanza Gorla, alla memoria di Elena Negri per l’impegno e l’attenzione verso i poveri, che ha seguito direttamente sia in Brasile sia a Lodi. Alla cerimonia di consegna degli attestati presente Paolo Landi, il quale ha sottolineato come «questi sette lodigiani siano simbolo di un qualcosa che desideriamo possa essere sempre più contagioso, come la solidarietà umana» prima di lasciare la parola al sindaco Furegato: «Sono storie di bontà quotidiana e di sensibilità, che toccano il cuore. Nella grande confusione che si vive nella società di oggi non sempre si riesce ad individuare il giusto sentiero da percorrere per cambiare in meglio la nostra comunità. In questo contesto, tutti noi abbiamo bisogno di riconoscerci in atti semplici, quotidiani, ma dal profondo significato». Quindi il vicario cittadino don Guglielmo Cazzulani ed il vicario generale monsignor Bassiano Uggè, i quali hanno portato il saluto del vescovo Maurizio. «La bontà è molto più motivante che la competizione, essa è l’anima della nostra esistenza, l’unica cosa che salva l’uomo» ha concluso don Cazzulani.

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