Quali sono state le sue battaglie come consigliere provinciale?
«Uno degli ultimi impegni riguarda il sostegno alle aziende agricole del territorio, ma negli anni ho cercato di portare sotto i riflettori situazioni diverse. Non ultima la necessità di rafforzare i mezzi economici della Procura e delle forze di polizia del territorio, a cui spesso mancano le materie prime, come benzina e mezzi di trasporto, per effettuare al meglio operazioni di prevenzione. Ho già fatto una proposta per la riduzione del gettone di presenza ai consiglieri se c’è un ritardo rispetto all’orario previsto per il consiglio».
Una delle priorità di Ingroia è la lotta alla mafia che - se percorsa con i giusti mezzi - permetterebbe di recuperare importanti risorse economiche per lo stato centrale. È un’emergenza anche da noi?
«Il problema della legalità delle gare d’appalto del territorio è una delle questioni che più mi preoccupano, perché, dai rifiuti al movimento terra, sono diversi i segnali preoccupanti che hanno toccato anche il nostro territorio. Sappiamo benissimo che l’ndrangheta in Lombardia è riuscita ad infiltrarsi in una mondo economico ben preciso e occorre intervenire».
Come?
«Dando ovviamente i mezzi alle forze dell’ordine per fare prevenzione, ma anche cucendo della white list di imprese sane e mettendo a sistema verifiche più puntuali. Dalle mafie in questo paese si potrebbero recuperare oltre 100 miliardi di euro, mentre altri 120 potrebbero arrivare da una lotta seria all’evasione. Con 200 miliardi a disposizione in più, si potrà ben sanare il debito pubblico».
Un paese con un debito pubblico ridotto e i giovani a casa perché non trovano lavoro?
«Il lavoro è un altro grande tema che per noi significa rivedere articolo 18, e imporre il reintegro obbligatorio per un dipendente ingiustamente licenziato (nelle aziende con più di 15 dipendenti ndr) e articolo 8, perchè la contrattazione collettiva di prossimità non deve intaccare i diritti dei lavoratori stabiliti dal contratto collettivo nazionale. Ma per intervenire sull’occupazione, e invertire la tendenza che ha visto una vera e propria emorragia di posti di lavoro nel territorio, bisogna ritoccare la tassazione delle imprese, riducendola, e premiando le realtà che innovano e assumono».
Quali altre istante porterà per il Lodigiano a Roma in caso di elezione?
«Sicuramente la questione del deposito di stoccaggio da 2,2 miliardi di metri cubi di gas di Cornegliano. C’è bisogno di approfondire gli studi sulle conseguenze per l’ambiente e la salute».
Rossella Mungiello
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