«L’assassino ha agito con crudeltà, ha massacrato di botte Antonia a mani nude e con oggetti contundenti fino ad ucciderla». È una mattanza quella che i carabinieri hanno trovato al 76/C di corso Mazzini domenica pomeriggio. Una scena che viene definita “raccapricciante” dai testimoni oculari. Lo ha rivelato ieri il procurato capo Vincenzo Russo parlando dei dettagli dell’indagine che ha portato, meno di ventiquattr’ore dopo il ritrovamento del corpo, all’arresto del 37enne egiziano Hassane Moussad Attia Mohamed. Accanto al procuratore c’erano il sostituto Emma Vittorio, il comandante del nucleo investigativo dell’Arma Biagio Bertoldi e il comandante provinciale Alessandro Magro. «Abbiamo risolto il caso in 24 ore grazie a un lavoro brillante della procura e dei carabinieri - ha detto Russo -. Sapevamo che le prime ore sarebbero state decisive e così subito abbiamo sentito i testimoni e svolto accertamenti scientifici e tecnici. Grazie alle prove raccolte siamo sicuri di aver preso l’autore del delitto: oltre all’omicidio gli abbiamo contestato l’aggravante dei motivi abbietti e futili e della crudeltà». Una crudeltà confermata dall’esito dell'autopsia eseguita sul corpo della vittima e i cui risultati sono stati comunicati ieri pomeriggio. alla procura.
La procura sta anche cercando di verificare se a Lodi abbia avuto un appoggio da qualche connazionale o se qualcuno lo abbia ospitato. L’egiziano, che avrebbe ucciso per gelosia, risulta senza fissa dimora, e quando era a Lodi pare alloggiasse nell’ex Sicc di via Ferrabini, uno stabilimento dismesso più volte finito al centro delle polemiche proprio per le sue “frequentazioni”. Negli ultimi mesi, invece, era al Cie di Bari, ma il 15 maggio era stato rilasciato dal centro di identificazione ed espulsione.
Non sono ancora stati fissati i funerali, per i quali è necessario attendere il nulla osta per la restituzione delle spoglie ai familiari, che potrebbe arrivare già oggi.
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