Raccolta rifiuti a Lodi, le parole dei cittadini

I residenti chiedono un tagliando al “porta a porta” e segnalano che le isole ecologiche spesso sono piene. Poi c’è la grana cestini

Quartiere dopo quartiere, passando a setaccio l’intera città, c’è un unico problema che accomuna tutte le strade, che è segnalato da moltissimi cittadini. Si tratta della raccolta dei rifiuti.

Era stato uno dei temi scottanti della campagna elettorale per le scorse amministrative, quando ogni candidato aveva proposto una sua propria soluzione per migliorare le cose in città. Qualcuno aveva proposto di tornare ai vecchi cassonetti, ma per la maggior parte i candidati si erano trovati concordi nel valore del “porta a porta”, pur ammettendo che sono necessari dei perfezionamenti.

Nel corso dell’estate, però, questi perfezionamenti non sono arrivati, o perlomeno non sono percepiti da tanti cittadini, che ancora lamentano problemi diversi. Da un lato, il problema del conferimento dei rifiuti: secondo molti residenti i giri di raccolta non sono sufficienti, impedendo di liberarsi regolarmente dell’immondizia prodotta in casa.

Questo porta delle conseguenze difficilmente evitabili. Da un lato, c’è chi espone i rifiuti agli orari sbagliati, spesso con troppo anticipo, contribuendo a far sì che la città sia sempre costellata di sacchetti accatastati accanto agli ingressi. Gli operatori della raccolta differenziata fanno il possibile per arginare questo fenomeno, che potrebbe portare a delle sanzioni, ma spesso i cittadini lamentano l’impossibilità di conferire i rifiuti in un determinato lasso di tempo.

L’alternativa, per i cittadini che vogliono rispettare le regole, sono le isole ecologiche. Ce n’è una manciata sparse per Lodi: si tratta di piccoli cassonetti che si aprono soltanto dopo aver inserito la propria tessera sanitaria. I cittadini, quindi, devono uscire con il proprio pacchetto, raggiungere l’isola, passare il badge e sperare che lo sportello si apra. Sperare, perché spesso e volentieri l’isola è piena, e il pacchetto bisogna riportarlo a casa, sperando di avere maggior fortuna il giorno successivo.

Questo accade per i cittadini che vogliono rispettare le regole. Poi ci sono quelli che invece non si fanno problemi di questo tipo, e i risultati si vedono un po’ ovunque. In giro per la città, non solo negli angoli bui e nascosti, ma un po’ ovunque si trovano i cestini riempiti di rifiuti domestici. I sacchetti di plastica sono incastrati nei buchi dei cestini del centro, che hanno aperture più piccole, oppure sono semplicemente appoggiati per terra accanto ai cestini tradizionali cilindrici.

In passato, per arginare questo fenomeno, molti cestini erano stati rimossi dalle strade, con il risultato che ci sono zone con un bidoncino ogni dieci metri, ed altre completamente sprovviste.

In centro città, il problema abbandoni si configura in questo modo, mentre nelle zone periferiche non c’è nemmeno bisogno del cestino: i rifiuti vengono abbandonati nei campi, ai bordi delle strade, nei fossi, nei luoghi più impensati. Rimangono per mesi, finché il sacchetto biodegradabile non si decompone disperdendo nell’ambiente imballaggi di plastica, resti di cibo e robaccia di tutti i generi.

Federico Gaudenzi

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