Reddito di cittadinanza e di emergenza: la guardia di finanza di Cremona sventa una truffa da 60 milioni di euro - ECCO IL VIDEO DELL’OPERAZIONE

Perquisizioni in corso anche nel Lodigiano, 16 arrestati in carcere e 9mila denunciati, coinvolto un santangiolino

Finanzieri del comando provinciale della guardia di finanza di Cremona e Novara su disposizione della Procura della Repubblica di Milano stanno dando esecuzione a 16 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti dei membri di un’associazione a delinquere finalizzata alle estorsioni ed al conseguimento di erogazioni pubbliche.

Gli arresti e le perquisizioni condotte nelle province di Cremona, Lodi, Brescia, Pavia, Milano, Andria, Barletta e Agrigento, hanno consentito di sventare una truffa di oltre 60 milioni di euro relativa a indebite percezioni del reddito di cittadinanza. Oltre 9.000 le persone denunciate. Coinvolto anche un 62enne di Sant’Angelo Lodigiano, nativo della Romania.

L’ associazione a delinquere risulta capeggiata da cittadini di etnia rumena ed era tesa a favorire l’erogazione del Reddito di cittadinanza a persone prive dei requisiti previsti dalla legge. I compiti e le funzioni all’interno del sodalizio criminale sono ritenuti ben precisi e delineati. I promotori avevano il compito di procurare i documenti ed i nominativi di propri connazionali avvalendosi anche dell’ausilio di complici operanti all’estero. Tali documenti venivano poi consegnati, tramite persone di fiducia, ai titolari compiacenti di CAF i quali predisponevano e compilavano la falsa documentazione di supporto alla domanda (DSU e codice fiscale).

Successivamente altri membri erano incaricati di ritirare le card presso gli uffici postali. Le attività investigative, orientate e supportate anche dalle approfondite analisi condotte dal Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie della Guardia di Finanza condotte in stretta sinergia con l’Inps, hanno fatto emergere significativi elementi di responsabilità in capo ai titolari dei CAF coinvolti. L’analisi di oltre 14.000 posizioni da parte delle Fiamme Gialle di Cremona e Novara ha consentito di far emergere 9.000 false istanze per una truffa di oltre 20 milioni di euro. La sinergica azione di contrasto condotta dalla guardia di finanza ha permesso, assieme all’Inps, di interrompere i pagamenti evitando così l’ulteriore indebita percezione di oltre 60 milioni di euro.

Nonostante le perquisizioni, gli interrogatori ed i sequestri effettuati nel corso delle indagini, i membri del sodalizio hanno continuato nella loro condotta criminosa utilizzando i medesimi documenti per ottenere il Reddito di emergenza. Con minacce e intimidazioni avrebbero obbligato i titolari di altri CAF operanti tra la Lombardia e l’Emilia Romagna a inoltrare oltre 1.200 domande che hanno causato un’ ulteriore truffa per 1,5 milioni di euro. L’azione di contrasto ha consentito anche in questo caso di interrompere le illecite erogazioni.

Le 16 persone tratte in arresto, tra le quali anche i titolari dei centri di assistenza fiscale dell’area milanese, sono state poste a disposizione dell’autorità giudiziaria milanese.

Le indagini evidenziano il ruolo chiave della Guardia di Finanza quale polizia economico-finanziaria contro l’indebito accesso a prestazioni assistenziali e a misure di sostegno al reddito che genera iniquità e mina la coesione sociale.

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