Si complica il “rebus” delle candidature per le regionali. In casa Pd le acque sono molto agitate. La partita ora s’intreccia anche con la sfida per il nuovo sindaco di Lodi, dopo l’uscita di scena di Lorenzo Guerini che sta preparando le valigie per Roma.
Fabrizio Santantonio, consigliere uscente al Pirellone, ha già dichiarato di voler puntare ad una riconferma. Ma potrebbe incontrare sulla sua strada il segretario provinciale del Pd Mauro Soldati, anche lui pronto ad una corsa per un seggio a palazzo Lombardia. Un duello che rischia di trasformarsi in una guerra aperta.
Continuano le trattative, per cercare di trovare una soluzione. E scongiurare una conta interna. Sembra che ieri fino all’ultimo il segretario Pd fosse intenzionato a presentare il suo nome, dopo che aveva già dovuto rinunciare alle sue chance di diventare parlamentare. E ora si annuncia un nuovo braccio di ferro, questa volta sulle elezioni per la Regione Lombardia. Le richieste dovevano pervenire entro le 21, a quell’ora però non è stato possibile contattare il segretario Pd, il quale non ha risposto al telefono.
Santantonio ha già presentato il suo bilancio di mandato, mettendo sul piatto l’impegno profuso per il territorio, in particolare il lavoro per migliorare il trasporto in Lombardia e la difesa dell’autonomia del Lodigiano. Dalla sua parte potrebbero schierarsi molti dei sostenitori di Renzi alle primarie. D’altro canto Soldati potrebbe far pesare il suo ruolo di coordinatore dei circoli del Pd e primo sponsor di Bersani sul territorio.
Quel che è certo è che il nodo dei candidati in pista per il Pirellone avrà una conseguenza diretta sulla corsa per la conquista del Comune di Lodi. Non solo per la scelta dell’aspirante sindaco Pd, ma anche per l’organizzazione stessa delle primarie. «In linea di principio il Pd deve puntare ad avere un candidato unico per le prossime primarie che riguarderanno le elezioni comunali. Questo se ci saranno le condizioni», sottolinea Soldati, dettando la linea sul prossimo importante appuntamento del centrosinistra per raccogliere l’eredità del sindaco Guerini.
Il problema è che non tutti all’interno del partito concordano con questa scelta: le “condizioni” di cui parla il segretario non sono poi così scontate. È difficile pensare che gli altri pretendenti alla poltrona di sindaco facciano un passo indietro, si tratta naturalmente dei due assessori Simone Uggetti e Andrea Ferrari. Ma in questa corsa potrebbe spuntare proprio Santantonio, come candidato alla poltrona di primo cittadino. Se una parte del Pd ritiene che più candidati in gioco frammenterebbero eccessivamente il voto, avvantaggiando qualcuno di esterno al partito (come potrebbe essere il vice sindaco Giuliana Cominetti), dall’altra c’è chi pensa di avere la soluzione in tasca: le primarie con il doppio turno, con una prima tornata che vedrebbe la discesa in campo di più personalità e una seconda tornata destinata alla vera sfida.
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