
Battaglia di carte bollate contro l’imposta di soggiorno. La società Nuovo hotel che gestisce il Lodi hotel di via Grandi ha presentato ricorso al Tar della Lombardia. Ha chiesto l’intervento dei giudici per annullare la delibera del consiglio comunale di Lodi che ha introdotto il prelievo per albergatori e turisti. Il provvedimento adottato da palazzo Broletto risale alla metà di giugno. L’imposta è però diventata operativa dal 1 settembre. Riguarda una decina di strutture ricettive in città (tra alberghi, bed and breakfast e agriturismi).
L’imposta varia in relazione alla categoria delle strutture. In particolare per gli hotel a cinque stelle il rincaro è di 2,5 euro a notte per persona, per i quattro stelle di 1,5 euro a notte per persona, per i tre stelle di 1 euro a notte per persona, per gli agriturismi di 1 euro a notte per persona, per gli hotel a due stelle di 0,75 a notte per persona, per gli alberghi ad una stella 0,5 a notte per persona, per i bed and breakfast 0,5 euro a notte per persona. «Siamo contrari all’introduzione di questa imposta voluta dal Comune, sulla base di una legge nazionale – spiega Mia Gozzi, titolare della società Nuovo hotel – è comprensibile che un prelievo di questo genere sia previsto per i turisti che vanno a Venezia, per fare un esempio, ma Lodi non è una città turistica. Le presenze negli alberghi sono più che altro legate a viaggi di affari. E poi si crea una grande disparità se a Lodi l’imposta viene applicata, mentre a Piacenza, Crema o in altre realtà non viene adottata. Si crea un sistema di concorrenza che non è corretto». L’argomento alla base del ricorso al Tribunale amministrativo regionale si basa sul presupposto che gli albergatori non possono essere degli esattori per il Comune di Lodi. «Di fatto svolgiamo un servizio di riscossione per gli enti locali, un servizio che non prevede alcun corrispettivo e ha anche dei costi per gli albergatori – continua Mia Gozzi – questo ci sembra sbagliato, abbiamo fatto ricorso e abbiamo anche chiesto la sospensiva del provvedimento».
Sul tema è ieri pomeriggio intervenuto anche l’assessore al turismo del Broletto Andrea Ferrari. «È una legge nazionale che ha previsto la possibilità per gli enti locali che sono dei capoluoghi di Provincia di applicare questa imposta, una legge che ritengo in parte incompleta e che è stata applicata a macchia di leopardo sui vari territori – sostiene – per la stesura del regolamento come Comune di Lodi abbiamo tenuto conto della sentenza del Tar del Veneto, che ha creato una certa giurisprudenza in materia, e poi abbiamo anche avviato un confronto con le associazioni di albergatori con cui è stato raggiunto un accordo. Se venisse meno il presupposto che gli albergatori vengono indicati come esattori, cadrebbe tutto l’impianto della legge, che era stata stabilita dal governo Monti nel decreto salva Italia».
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