
«Non c’è nessuna considerazione per il Lungoadda», sbuffa un lodigiano. E lo sguardo va verso i cocci di bottiglia sparpagliati sull’asfalto. Le segnalazioni si moltiplicano e spaziano dalla “movida esagerata” alla sporcizia che contraddistingue le rive del fiume o gli angoli tra il ponte e la piarda. Nel quartiere si denuncia poi lo spaccio di droga a due passi dal fiume, alcune settimane fa gli agenti della questura avevano organizzato un controllo nel quartiere proprio per contrastare il fenomeno.
«Sono un cittadino che abita di fronte al fiume Adda - racconta un residente - e ogni fine settimana vedo i resti di quello che accade il sabato sera. È capitato una volta che mi hanno rigato la macchina, io non ho fatto la denuncia sapendo che non risolvo nulla. Sarebbe utile richiamare i più giovani al rispetto e alla pulizia della zona». Anche altre persone sono state vittime di vandalismi. E, a proposito dell’incuria che in alcuni giorni regna sovrana, è capitato che le donne del Borgo e della Maddalena si fermassero al mattino davanti al sagrato della chiesa per ripulirlo dai resti delle “notti brave”.
Il problema era stato sollevato più volte in passato dalle associazioni dei pescatori: «I ragazzi e le ragazze spesso si inoltrano verso la zona dell’imbarcadero per bere - dice Gino Cassinelli, presidente del sodalizio Nüm del Burgh -. Poi si ritrovano i cartoni di vino e le bottiglie di alcol comprati al supermercato. Credo che il modo migliore per arginare questa situazione sia una maggiore sorveglianza, con il passaggio più frequente di agenti».
L’anno scorso il Comune di Lodi aveva emanato un’ordinanza che vietava la detenzione e il consumo di bevande di qualsiasi genere in bottiglie di vetro, lattine e altri contenitori simili, nel tratto a valle del ponte, sul Lungoadda Bonaparte, sino all’area Isolabella compresa. Un provvedimento che era rimasto in vigore durante il periodo estivo e poi fino a ottobre.
Da tempo, inoltre, gli abitanti del Lungoadda Bonaparte e di via Massena segnalano che i “piloncini” che impediscono l’accesso delle auto nei pressi del fiume non funzionano. Tra furbetti che ignorano il divieto, parcheggio selvaggio verso l’Isolabella e manovre pericolose per i pedoni e le biciclette, i residenti si ritrovano a chiedere al più presto un intervento.
«Durante i fine settimana - spiegano più persone - nei campi di calcio dell’Isolabella c’è chi organizza delle feste e dei pic nic, non solo sudamericani, qualche volta anche africani. A volte il volume della musica è altissimo, chi arriva parcheggia dove gli pare, anche direttamente sui campi, senza contare che si organizzano dei veri e propri falò, con il fumo che si alza in cielo e che a volte fa temere il peggio. Quando la festa è finita i rifiuti vengono raccolti in grossi sacchi che poi, però, vengono lasciati lì, con buona pace dei residenti che fanno la raccolta differenziata».
© RIPRODUZIONE RISERVATA