Rifiuti in tribunale, due indagati

Anche il dirigente del settore urbanistica-edilizia e manutenzione del patrimonio del Comune di Lodi Giovanni Ligi è indagato per la vicenda dei due lotti di terreno pieni di macerie sequestrati nel 2012 dalla Forestale a poco più di un centinaio di metri dal palazzo di giustizia. L'ingegnere ha ricevuto nei giorni scorsi un avviso di fine indagini, assieme all’architetto Luigi Trabattoni, che fino alla scorsa settimana era il dirigente del settore qualità dell’ambiente e sviluppo sostenibile del Broletto e che ora è in pensione. L'ipotesi di reato è di “gestione illecita di rifiuti”, perché quel deposito di laterizi e perfino vecchie lapidi realizzato da ignoti oltre vent’anni fa viene considerato dagli inquirenti come una discarica abusiva. I due dirigenti del Comune di Lodi, secondo la procura della Repubblica, avrebbero tardato troppo nel formalizzare l’ordinanza che impone ai proprietari, tra i quali il Comune stesso, una bonifica. La tesi accusatoria sarebbe che tale ordine sarebbe dovuto scattare oltre un anno fa, mentre sarebbe stato notificato solamente nelle scorse settimane. I due dirigenti risultano essere ora gli unici indagati. Non sono infatti emerse ipotesi a carico del sindaco né gli avvisi di fine indagini hanno raggiunto i proprietari privati, almeno sei, che invece erano stati “avvisati” quando erano stati sequestrati i due lotti di terreno. Non essendo stato possibile risalire agli inquinatori, i proprietari potrebbero essere prosciolti mentre l’ipotesi di reato che prevede fino a 2 anni di arresto e 26mila di ammenda, e con la prescrizione di soli 4 anni e mezzo, ha colpito solo i due dirigenti. La presenza, in superficie, di rifiuti, rottami e frammenti di eternit aveva fatto temere il peggio, invece le analisi hanno escluso la presenza di sostanze pericolose. Nel marzo del 2013 il dirigente Ligi aveva firmato la determina d’incarico al geologo Marco Daguati (che in passato si era occupato tra l’altro della bonifica della Corradina di San Fiorano) per predisporre un piano di rimozione dei rifiuti sui due mappali 340 e 341 di viale Milano e indagare anche sui terreni di substrato: un atto preliminare all'ordinanza. Il difensore Adele Burinato per ora non rilascia dichiarazioni. I due dirigenti devono ora decidere se iniziare a difendersi o attendere le conclusioni della procura. Dal Broletto solo una nota: «L’amministrazione comunale non rilascia mai dichiarazioni sui procedimenti giudiziari che la riguarderebbero».

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