Riscaldamento già acceso, nelle scuole superiori si boccheggia
Riscaldamento già acceso, a scuola si riaprono le finestre. Da venerdì, gli alunni e il personale delle superiori sono costretti a spalancare gli infissi per non morire di caldo.
«Sono solo prove di funzionamento dell’impianto», fa sapere la Provincia. Intanto però scatta la protesta, soprattutto alla luce di quanto successo lo scorso anno. Durante le vacanze di Natale, gli addetti se lo ricordano bene, il personale, costretto a rimanere a scuola a lavorare, l’aveva fatto al freddo: i soldi per riscaldare le scuole erano finiti.
«Venerdì pomeriggio - commenta la preside dell’Itis Volta Luciana Tonarelli - hanno incominciato ad accendere i caloriferi. Abbiamo chiamato la Provincia per avere spiegazioni. Hanno risposto che si trattava solo di prove perché hanno cambiato l’appalto calore. Ok, abbiamo detto, ci sta. Ma poi la situazione è continuata». Sabato mattina, nell’aula magna dell’Itis Volta, c’era un incontro sull’alternanza scuola-lavoro rivolto a tutte le famiglie. L’aula era stracolma e si moriva di caldo. Ieri mattina la situazione era rimasta invariata. Nelle aule le finestre erano spalancate e i ragazzi erano con le magliette a manica corta. «È uno spreco di soldi - commentano i presidi -, poi a Natale ci lasciano al freddo. Non è possibile».
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