Non è in pericolo di vita la 63enne che martedì è svenuta nella sua casa in fiamme e ha rischiato di morire carbonizzata. Dopo il ricovero all’ospedale di Lodi, infatti, è stata trasferita in prognosi riservata al reparto “grandi ustionati” del Niguarda. Al suo arrivo le ustioni, inizialmente valutate sul 40 per cento del corpo, si sono rivelate meno estese, comunque gravi e sulla parte superiore del corpo, compresi testa e viso. In questi casi i medici, oltre alle piaghe esterne, devono proteggere il paziente da eventuali infezioni o da risentimenti degli organi interni. Una volta ultimato il trattamento, la donna potrebbe essere nuovamente trasferita a Lodi per un intervento di chirurgia plastica. La donna si è salvata per “miracolo” dal rogo scoppiato nella sua casa, in via Sant’Angelo nei pressi dello stadio della Dossenina. Mercoledì pomeriggio, infatti, mentre riposava sul divano, una sigaretta lasciata accesa sul tavolo ha scatenato un incendio che in breve ha coinvolto i mobili e le tende. Lei è svenuta e ha rischiato di restare intrappolata, ma per sua fortuna un vicino ha bussato alla sua porta proprio in quel momento e non avendo risposta ha aperto con le chiavi di scorta. L’ha trovata a terra e l’ha portata in salvo, poi ha lanciato l’allarme. I sanitari del “118” hanno rianimato la donna, già in arresto cardiaco, poi l’hanno portata in ospedale. I vigili del fuoco invece sono entrati in casa (posta al piano terra) e hanno spento l’incendio, dopo di che hanno fatto dei rilievi per chiarire l’origine del rogo. Sembra confermato che tutto sia partito proprio dalla sigaretta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA