S. Bassiano, il rebus delle scuole

Ancora poca chiarezza sulla festa del patrono tra i banchi di scuola. Alcuni istituti avevano già adottato i calendari scolastici, all’inizio dell’anno, tenendo conto dell’indicazione governativa dello scorso agosto e non prevedendo l’interruzione delle lezioni il 19 gennaio. Così adesso, nonostante la nuova circolare regionale, che riporta la festività e l’intervento di palazzo Broletto, non sanno come fare.

A porre la parola fine alle incertezze potrebbe arrivare nei prossimi giorni un provvedimento della prefettura. «Non abbiamo ancora la conferma ufficiale - spiega il capo di gabinetto Lucrezia Loizzo - ma nei prossimi due giorni potremo emettere una nota, sulla scorta di quanto già fatto dalla prefettura di Parma che è la prima città in ordine cronologico a festeggiare il patrono. Se ce lo confermano invieremo una lettera a tutti gli uffici pubblici spiegando che il 19 è da considerarsi festivo a tutti gli effetti».

Intanto, palazzo Broletto ha manifestato la sua disponibilità a garantire il trasporto scolastico nel caso alcune scuole intendano rimanere aperte. «Anche se non ci sono arrivate comunicazioni ufficiali – spiega l’assessore all’istruzione Giuliana Cominetti – abbiamo raccolto segnalazioni sulla volontà di alcuni istituti di svolgere attività didattica il prossimo 19 gennaio; in quell’eventualità, sarebbe quindi necessario garantire anche alcuni servizi di supporto, a partire dallo scuolabus. Nel caso, l’amministrazione comunale sarebbe disponibile a collaborare, organizzando il servizio. Al personale possiamo riconoscere il pagamento del supplemento festivo. Saremo però in grado di fare il punto della situazione giovedì, quando affronteremo la questione nel corso di un incontro con i dirigenti degli istituti scolastici già in programma».

Disponibilità al trasporto, fa sapere l’assessore provinciale Nancy Capezzera sarà garantita anche dalle aziende di trasporto per gli alunni che provengono da fuori città. «Il trasporto - spiega l’assessore - per quanto ci riguarda è assicurato. Quando abbiamo fatto l’accordo il 19 gennaio era considerato giorno di scuola. Se alcune scuole non chiudono gli studenti possono stare tranquilli: il trasporto è garantito». Per il responsabile di area della Line Gabriele Mariani, però, non ci sarebbe ancora alcuna certezza. «Il decreto che doveva essere pubblicato entro il 30 novembre non è arrivato - commenta - e noi stiamo ancora aspettando disposizioni amministrative in merito».

Le scuole superiori della città hanno deciso di chiudere: con le lezioni del sabato il numero delle ore è garantito. Qualche problema in più si registra, invece, per le scuole elementari e medie. «Nella confusione dell’inizio stagione - spiega la preside della media Cazzulani Giusy Moroni - avevamo stabilito il calendario per 180 giorni, contemplando l’apertura il giorno 19. Porteremo i ragazzi in Duomo, in visita al patrono, per salvaguardare la tradizione». Anche alla media Ada Negri guidata da Luisa Durì gli insegnanti avevano previsto di mantenere aperta la scuola. «Sarei orientata a continuare su questa strada - commenta la dirigente -. Volevo capire però come si comporteranno le scuole elementari. Molti studenti che frequentano la mia scuola hanno fratelli anche altrove. Per non creare disagio alle famiglie sarebbe meglio fare una scelta condivisa. Sentirò il comune e i colleghi se è possibile procedere in questa direzione». Scuola aperta anche alla elementare Barzaghi: «Quando il consiglio di circolo ha stilato il calendario - spiega la dirigente Jole De Marco - si è attenuto ai decreti dell’ultima finanziaria». Resterà chiusa, invece. la media don Milani con la sezione staccata Spezzaferri: «La circolare uscita nei giorni scorsi parla chiaro: dobbiamo rimanere chiusi - spiega la dirigente Laura Fiorini -. Magari recupereremo il giorno di lezione organizzando la festa di primavera, una opportunità per rafforzare il legame tra scuola e famiglia». Resteranno chiusi, anche, tutti gli istituti superiori: «Noi - spiegano i presidi di Gandini, Itis e Bassi, Abele Bianchi, Luciana Tonarelli e Corrado Sancilio - ci atteniamo alla recente circolare regionale». «Quest’ultimo documento - chiarisce il provveditore Giuseppe Bonelli - non obbliga alla chiusura, dice che si ritorna alla situazione antecedente e che quindi il giorno è da considerarsi festivo. Sono i dirigenti che decidono, anche se poi dovranno pagare la festività al personale. Molti hanno proprio dei problemi a garantire il numero delle ore, altri invece, visto anche l’intervento del comune, hanno il tempo per convocare il consiglio d’istituto e riprogrammare il calendario».

© RIPRODUZIONE RISERVATA