«Non abbiamo commesso nessun reato nella gestione del depuratore fognario di Lodi». Questa la ferma difesa dei vertici di Sal, il presidente Antonio Redondi e il direttore generali Carlo Locatelli, nella conferenza stampa che si è appena conclusa. La società ha ricordato che dalla presa in carico del depuratore da Astem, avvenuta all’inizio del 2010, sono stati effettuali significativi investimenti per migliorare la qualità delle acque in uscita, scaricate nella Roggia Molina, ponendo inoltre l’accento sul progetto da 4,3 milioni di euro per il potenziamento dell’impianto, approvato due mesi fa e destinato ad essere attuato in tempi rapidi. Confermata l’intenzione di chiedere il dissequestro, anche perché molte delle carenze ipotizzate dalla Procura, secondo la società sarebbero già state ampiamente superate. I vertici di Sal intendono inoltre chiedere al Pm l’archiviazione dell’indagine.
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