Sant’Angelo, in manette la “primula rossa” dell’inchiesta sulla truffa lodigiana della frutta

Un 49enne di Latina rintracciato dai carabinieri in città, deve scontare quattro anni, la base era a Secugnago

Era uno degli indagati nell’ambito dell’indagine “Onlus Selvaggia” il 49enne di Sant’Angelo, trasferitosi da poco in città e originario di Latina, arrestato dai carabinieri della stazione di Sant’Angelo eseguendo l’ordine di carcerazione emesso dall’uficio esecuzioni penali del Tribunale di Lodi il 1 marzo. L’indagine, condotta dal Nas carabinieri di Milano è giunta a conclusione nel febbraio 2016 con l’emissione di dodici ordinanze di custodia cautelare in carcere e deferimenti in stato di libertà per associazione a delinquere di natura transazionale finalizzata al riciclaggio di fondi dall’Unione Europea. I reati si rifanno all’associazione a delinquere, al peculato, alla ricettazione, al riciclaggio, auto riciclaggio ed erano stati compiuti tra il luglio 2015 e il febbraio 2016 in diciannove province italiane. Tra queste proprio anche il lodigiano. In totale la rete ricostruita aveva portato ad un migliaio di condotte illecite, 13 mila tonnellate di prodotti ortofrutticoli sottratti alle originarie finalità. Le derrate alimentari, destinate ad attività quali Caritas, Croce Rossa e gruppi di protezione civile, una volta reimmesse nel mercato formalmente legale, avevano fruttato più di 4 milioni di euro. Il 49enne, che deve scontare 4 anni e 2 mesi, ora si trova in carcere a Lodi.

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