Per ora il drammatico incidente di mercoledì scorso su una scala mobile della nuova hall dell'ospedale Maggiore di Lodi, costato l’amputazione di quattro dita del piede sinistro a un bambino lodigiano di cinque anni, è in un fascicolo “conoscitivo” della procura della Repubblica, senza che siano stati ancora iscritti indagati. «Stiamo attendendo la relazione del consulente tecnico che abbiamo incaricato - spiega il procuratore di Lodi Vincenzo Russo - poi valuteremo». Ieri dai vertici dell'Azienda ospedaliera non sono arrivate ulteriori considerazioni. Tra l’altro resta da decidere il futuro di quelle scale, che nei primi mesi di servizio, dopo una serie di cadute, erano state oggetto di una riduzione della velocità. Il piccolo era stato immediatamente sottoposto a un delicato intervento chirurgico e la prima prognosi indicava 10 giorni perché si rimarginasse la ferita. Ma l’amputazione obbligherà il bambino a utilizzare accessori ortopedici per poter camminare regolarmente, e questo potrebbe configurare l'ipotesi di lesioni gravi o gravissime. Non risulta che la famiglia abbia sporto querela. L’inchiesta è affidata al pm Sara Mantovani. Oltre alla perizia tecnica sulla conformità della scala alle normative vigenti e sulla dinamica dell’accaduto, nel fascicolo dovrebbero esserci anche i filmati di due telecamere di sorveglianza. Che potrebbero rivelarsi utili per chiarire se il bambino stesse semplicemente utilizzando la scala, se era o meno accompagnato, o se invece, incuriosito dai gradini in movimento, abbia avvicinato troppo il piedino alla feritoia in cui è stata trascinata la scarpa, probabilmente impigliata attraverso una delle fasce della chiusura a strappo. La scala si è bloccata automaticamente, ma le piccole dita ormai erano state tranciate.
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