Scossone nell'Idv provinciale: cartellino rosso per Claudio Ferrante

Tutti i nodi vengono al pettine, anche nell’Idv. Perché adesso alcuni militanti di “spicco” chiedono le dimissioni del segretario provinciale Claudio Ferrante. E nel caso in cui dovesse rifiutarsi, allora meglio il commissariamento. Nella giornata di ieri, alcuni esponenti del partito hanno firmato un documento per chiarire che la misura è ormai colma; si tratta dell’assessore comunale Gianni Pera e del consigliere in Broletto Daniele Passamonti, con loro anche Luigi Sibilio, Maurizio Carelli, Ledjon Dumi, Giulio Lacrima, Marco Pancaldi e Franco Perugia.

La goccia che è fatto traboccare il vaso si è verificata giovedì sera in consiglio provinciale, quando Vincenzo Romaniello si è astenuto sul bilancio consuntivo 2010. «Da quando Romaniello è diventato un consigliere di maggioranza?», si chiedono gli esponenti dell’Idv, delusi e arrabbiati per l’accaduto. «Chi viene eletto in consiglio deve essere fedele al mandato che gli è stato affidato e quindi votare di conseguenza. Ciò vuol dire che il consigliere Idv in provincia, partito di opposizione, deve farla l’opposizione! A partire dall’atto fondamentale dell’agire amministrativo: il bilancio consuntivo. Il voto sul bilancio, è ovvio, rappresenta la dimostrazione della fiducia di cui gode una giunta: il voto di astensione dimostra che l’Idv in consiglio provinciale non si oppone al centrodestra, ma si astiene su quanto fatto per tutto un anno. Il fatto che Romaniello non abbia votato contro il bilancio consuntivo della giunta Foroni dimostra che ha un modo di intendere il mandato amministrativo alquanto originale, in netta controtendenza con quanto gli è stato conferito dagli elettori».

I militanti chiedono a Ferrante quali siano le sue intenzioni, dal momento che non è mai intervenuto sulle questioni legate a palazzo San Cristoforo, mentre per ben due volte si è espresso pubblicamente attaccando duramente la maggioranza del comune di Lodi, di cui l’Idv fa parte con un assessore e un consigliere. I “ribelli” dell’Idv sottolineano che Ferrante non ha difeso Pera e Passamonti dalle accuse apparse sul quotidiano attraverso alcune lettere e si chiedono che fine abbia fatto il comunicato stampa inviato ad alcuni iscritti, una nota di cui non si è avuta più notizia.

Gli esponenti Idv, inoltre, vogliono sapere perché Ferrante si faccia accompagnare alle riunioni di maggioranza da Antonio Rizzo: «A che titolo? Rizzo lo scorso anno è stato oggetto, da parte dei vertici regionali, di un provvedimento di diniego del titolo di associato ordinario. Siccome non ci risulta che ad oggi sia un iscritto Idv, a che titolo Ferrante se lo è portato ai due incontri di maggioranza?».

I firmatari del documento sottolineano che questa è solo una parte della storia travagliata dell’Idv provinciale, una “faida” iniziata all’indomani dell’ultimo congresso. Dal loro punto di vista, tutto è accaduto senza che il segretario abbia fatto qualcosa per impedire problemi e divisioni: per questo se ne deve andare.

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