Scuole, da gennaio “rischio gelo”

Studenti al freddo in tutte le scuole del Lodigiano. Non è una provocazione ma quello che potrebbe accadere a partire da gennaio 2013, perché la Provincia di Lodi non avrà più i soldi per pagare le bollette del riscaldamento. «Fino a dicembre riusciremo a far fronte alle spese - afferma il presidente Pietro Foroni -, poi sarà difficile. Questa non è certo una forma di protesta, i soldi non ci sono per colpa dei tagli del governo e i nodi verranno tutti al pettine. Non vogliamo di certo lasciare gli alunni al freddo e non vogliamo utilizzare le risorse per altre cose, il problema, lo ripeto, è che non ci sono i soldi». Nel 2012 palazzo San Cristoforo ha subito un taglio pari a 2 milioni 600 mila euro, una sforbiciata che si ripeterà nel 2013.

«Il governo non si è reso conto che al Nord il riscaldamento non costa come a Bari o Crotone - aggiunge Foroni -, il taglio dei trasferimenti è stato lineare. Prossimamente pagheremo gli stipendi, le utenze delle sedi, cercheremo di versare il sale sulle strade e coprire le buche. Fino a quando avremo i soldi per farlo. Sono preoccupato dal fatto che potrebbe nevicare tanto, perché potrebbe non esserci il modo per pulire le strade».

Il presidente è intervenuto sull’argomento dopo che nella giornata di ieri il presidente dell’Upi (Unione Province Italiane) Antonio Saitta ha dichiarato che «le Province italiane decideranno a breve la chiusura dei riscaldamenti nelle scuole e conseguentemente l’aumento delle vacanze per gli studenti», una protesta contro i tagli da 500 milioni decisi con la spending review. Gli amministratori lombardi, però, hanno abbandonato l’Upi: «Non bastano quattro parole per farci cambiare idea, l’Upi deve recuperare credibilità», risponde Foroni.

La Provincia di Milano è preoccupata per la continua diminuzione di risorse ma non dovrebbe avere problemi sul fronte del riscaldamento delle scuole: «Abbiamo appena prorogato il contratto con le società - spiega l’assessore all’istruzione Marina Lazzati -, tuttavia è da sottolineare il fatto che le Province si devono occupare delle scuole senza che lo Stato ci passi le risorse necessarie, le deleghe aumentano sempre più». Nella metropoli si contano 160 istituti, ciascuno ha una media di 1.200 studenti. «Lo Stato deve dare alla Provincia di Milano 7 milioni di euro - aggiunge Lazzati -, ma avremo ricevuto forse 400mila euro. Dagli anni Novanta, per ogni scuola lo Stato deve ancora dare dai 100mila ai 300mila euro a favore dell’attività didattica. Gli assessori non sono in Provincia per scaldare la sedia ma per dare servizi, a Roma dovrebbero ricordarlo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA