Una poltrona per sei, quella del Broletto, e per giunta con un elevato “rischio ballottaggio”. Sulla scena politica della città del Barbarossa si stagliano sei candidati e una miriade di liste civiche, pronte a contendersi i voti, specialmente quelli del “centro”, espressione astratta che sta a significare solo una parola: i moderati.
I due sfidanti a capo delle due maxi coalizioni sono Simone Uggetti per il centrosinistra e Giuliana Cominetti per il centrodestra, ma è meglio fare ordine. Perché Uggetti in questa competizione prende il posto di un leader forte come Lorenzo Guerini, l’ex primo cittadino lo sostiene insieme alla lista civica di Gianpaolo Colizzi, oltre alle liste di Sel e di Silvana Cesani, anche se la porta resta aperta per altre “new entry”. La Cominetti ha governato a lungo nel centrosinistra, negli ultimi due anni e mezzo persino come vicesindaco, adesso si è lanciata nella campagna elettorale con una propria lista civica ma con il sostegno ufficiale del Pdl e ufficioso (per ora) del Carroccio, oltre all’appoggio di Insieme per il Lodigiano, che nello scorso mandato era all’opposizione in Comune.
A tentare la conquista del Broletto ci sono per la prima volta i grillini, capeggiati da Domenico Conia del Movimento 5 Stelle; gli ex consiglieri Francesco Staltari e Sergio Tadi, quest’ultimo insieme ai giovani di Primavera Lodigiana e con un’altra lista civica in arrivo. Infine, a sorpresa, il consigliere uscente Andrea Dardi, esponente di Fratelli d’Italia, il quale ha incassato l’ok dei Pensionati e dello storico rappresentante della destra Gianmario Invernizzi.
Il destino di Uggetti dipenderà dal risultato del Partito democratico e della lista civica “Nel solco di Guerini”. Il Pd nelle ultime elezioni politiche aveva incassato in città più di 7.800 voti (oltre il 30 per cento nelle consultazioni per la Camera). E nel 2010, alle comunali, aveva ottenuto il 28,63 per cento. Due appuntamenti in cui probabilmente aveva pesato la figura di Guerini, ora eletto in Parlamento.
L’incognita della sfida del 26-27 maggio sarà quindi capire se il Pd reggerà nei consensi, con un candidato sindaco che proviene dagli ex Ds. Un ruolo determinante verrà giocato dai vari candidati in lista, tra cui forse molti consiglieri uscenti.
Cruciale per la coalizione di centrosinistra sarà anche il risultato della lista civica promossa da Colizzi, che nel 2010 aveva superato il 10 per cento di voti. Non sarà facile ripetere quella performance. E poi a questo quadro vanno aggiunte le formazioni più spostate a sinistra: Sinistra ecologia e libertà (alle politiche di febbraio 2,90 per cento), poi la lista civica “Lodi comune solidale” vicino all’ex assessore Silvana Cesani. Rifondazione nel 2010 aveva preso più del 2 per cento. E potrebbero spuntare anche delle altre liste a sostegno di Uggetti, facendo crescere la percentuale complessiva.
La Cominetti nella precedente tornata si era presentata con “Progetto Guerini”, incassando il 7,01 per cento (1.600 voti). Tutti si chiedono se l’ex vicesindaco sarà in grado di ottenere un largo successo presentandosi all’interno dello schieramento opposto. Al suo fianco ci sarà Insieme per il Lodigiano, che nel 2010 aveva ottenuto il 2,73 per cento (623 voti).
A febbraio il Pdl, in occasione delle politiche, alla Camera era arrivato al 19,87 per cento, in pratica la stessa percentuale delle precedenti comunali (19,46 per cento). La Lega nord, che rivelerà una volta per tutte la sua decisione questa settimana, nella tornata per il Broletto aveva preso il 16,58 per cento dei voti, ma il suo bagaglio di consensi è drasticamente sceso a 10,69 per cento alle politiche 2013.
Resta da vedere che effetto avranno sul centrodestra le liste di Francesco Staltari (ex Pdl in corsa come sindaco) e Stefano Buzzi, ex esponente Pdl che non ha ancora sciolto le riserve sul proprio progetto. Oltre, naturalmente, quella di Tadi e la presenza di Dardi
La battaglia sul voto in città si giocherà tutta al centro. Il “rebus” è dove andrà a finire il “patrimonio” dell’11 per cento raggiunto dalla lista Monti alla Camera. Verrà assorbito tutto dall’Udc, oppure quei consensi confluiranno sulla candidatura di Tadi, che ha scelto di correre in alternativa ai due poli? Questi voti verranno contesi anche dalle diverse liste civiche in campo, tra cui quella della Cominetti, che ha già più volte dichiarato di voler guardare ai moderati. C’è infine da considerare la novità assoluta rappresentata dal Movimento 5 Stelle: alle politiche di febbraio aveva ottenuto il 16 per cento in città.
Se confermasse questi numeri sarebbe il terzo partito a Lodi, dopo Pd e Pdl. E potrebbe condizionare non poco l’esito delle urne, costringendo le forze politiche a un difficile ballottaggio.
Matteo Brunello, Greta Boni
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