
Soldati: «La Provincia
è senza soldi»
I tagli decisi dal governo mettono in ginocchio l’ente: il presidente denuncia la mancanza di fondi
per il servizio sgombero neve e l’assistenza ai disabili
Provincia a rischio “paralisi”: non ci sono i soldi per il servizio neve e nemmeno per l’assistenza disabili. Dall’anno prossimo i servizi essenziali potrebbero non essere più garantiti. È questo il quadro allarmante presentato dal presidente di San Cristoforo, Mauro Soldati, che ieri pomeriggio ha convocato i sindaci del territorio. I tagli della manovra hanno messo in ginocchio l’ente, che dovrà rinunciare ad altri 8 milioni di euro.
I numeri sono davvero impietosi e sono stati presentati a tutti gli amministratori: nel 2015, a fronte di spese correnti non comprimibili di 18 milioni (di cui 7 milioni per il personale), con entrate proprie di circa 16 milioni, la cura dimagrante imposta dal governo Renzi potrebbe mandare in “rosso” l’istituzione di via Fanfulla di quasi 10 milioni di euro. Ad aggravare i conti pesa poi l’ipotesi di un risarcimento danni per il contenzioso legale che riguarda la variante della Sp “234” (il pericolo è di dover pagare fino a 20 milioni di euro). E rosea non è nemmeno la situazione delle partecipate: la galassia Eal è quasi tutta sul mercato per la vendita e Sisa ha un’importante esposizione bancaria. «Di fronte a questo contesto critico, vogliamo affrontare un problema alla volta - dice Soldati - tenendo conto che ci sono delle questioni da affrontare giorno per giorno. Ad esempio non bastano i fondi per la pulizia della neve sulle provinciali. Su questo occorrerà trovare soluzioni. Così come, i fondi per l’assistenza ad personam dei disabili durano fino a febbraio. E sulle scuole stiamo ragionando, per risparmiare, sull’apertura a cinque giorni. Così come sulle biblioteche si sta pensando ad una tessera a pagamento per l’iscrizione».
Intanto sul fronte della riorganizzazione dell’ente rimane una forte incertezza. La riforma che dovrebbe applicare le nuove funzioni resta in bilico: la Regione potrebbe riprendersi alcuni dei compiti della Provincia, oppure altri essere ripartiti ai comuni. Uno stato di sospensione che riguarda anche i 185 dipendenti in servizio a San Cristoforo. «Nonostante questo non vogliamo arrenderci - aggiunge Soldati - faremo ripartire la programmazione territoriale con il piano di governo e ragioneremo sul piano rifiuti. Creeremo anche un Ufficio Europa per i bandi e uno sportello per le associazioni dei comuni».
Diversi i sindaci che sono intervenuti all’assemblea. A partire da Mario Rocca di Meleti: «Occorre trovare soluzioni nuove. Si cerchino nuove entrate, ad esempio con la messa in affitto o in vendita delle strutture di San Cristoforo». E Gianfranco Concordati di Casale: «I tagli sono drammatici. Sulla neve ogni comune faccia la sua parte, facendosi carico di un pezzo di provinciale». Poi Giuseppe Russo di Tavazzano: «La speranza è che il governo trovi soluzioni per i servizi essenziali». Giorgio Bozzini di Valera ha invece attaccato: «Le spese del personale sono un’esagerazione». Infine Massimiliano Lodigiani di Santo Stefano ha invitato: «Sediamoci attorno ad un tavolo per programmare il futuro del territorio».
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