Spazio arancione, l’Asst ha premiato
il logo degli studenti dell’Einaudi GUARDA IL VIDEO

Gli alunni di IV A e V B dell’indirizzo servizi commerciali hanno ricevuto il riconoscimento

Gli studenti di IV A e IV B servizi commerciali dell’Einaudi premiati dall’Asst di Lodi per aver disegnato il logo più bello di Spazio arancione. Il servizio del dipartimento dipendenze, aperto a chiunque abbia bisogno di aiuto e di ascolto, e voglia essere sicuro di non essere giudicato perché «chi non perde mai» non può vincere, è stato descritto dagli studenti stessi e disegnato con un logo. Un modo per far sentire i giovani protagonisti, parte di chi aiuta anche quando ha bisogno di essere aiutato. La cerimonia di premiazione dei progetti migliori è stata soprattutto l’occasione per riflettere sui temi propri dell’adolescenza, sul divario generazionale padri e figli, sul tema delle dipendenze.

Presenti per l’Asst, insieme a Celeste Zagheno, referente di Spazio arancione, per i rappresentanti dell’Asst, il direttore generale Salvatore Gioia, le dottoresse Concettina Varango e Roberta Giacchero, lo psichiatra Giancarlo Cerveri, il medico Claudio Filippi, il direttore sanitario Paolo Bernocchi e gli altri collaboratori del dipartimento dipendenze. Insieme agli studenti, invece, i professori e la preside Laura Majocchi. Ad animare la mattinata sono stati gli attori del Ramo diretto da Sabrina Pedrazzini. Riccardo Pirico, regista e attore, ha scritto un testo, prendendo spunto da una serie cinematografica americana dal titolo “Tredici” e dallo spettacolo proposto dalla compagnia di teatro adulti “I sopravvissuti”, andato in scena a giugno. Con lui in scena altri due giovani attori, Andrea Colombo e Carolina Spinazzi. Al termine della performance teatrale, l’esecuzione canora di un brano dei Maneskin, dal titolo “Vent’anni”, interpretata da Angela Piromalli (vocal coach Gaia Pedrazzini).

Dal direttore dell’Asst e dai suoi collaboratori sono arrivate parole di incoraggiamento nei confronti dei giovani. Zagheno ha citato una lettera ai ragazzi e alle ragazze scritta dallo psicologo Matteo Lancini: «Aiutateci a capire - ha detto - cosa vi serve davvero, dateci consigli su come costruire una società dove la delusione e la sconfitta possano essere accettate come parte integrante del processo di crescita umana e affettiva».

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