Cura dimagrante per lo stipendio di assessori e sindaci. Scatta un taglio del 10 per cento sulle indennità degli amministratori del territorio. Dopo un parere della Corte dei conti, molti enti locali hanno dovuto ritoccare al ribasso la remunerazione dei membri delle giunte. Il salasso ha colpito sia i vertici del Comune di Lodi che quelli della Provincia, che dovranno fare i conti con una decurtazione in busta paga.
La disposizione è già entrata in vigore, tanto che le amministrazioni si sono adeguate. La normativa è piuttosto complessa. Di fatto con la finanziaria per il 2006 del governo era stata prevista una sforbiciata del 10 per cento sulle indennità di carica per coloro che si trovavano alla guida di enti locali. Una disposizione che è stata applicata per un triennio, a partire dal 2006. Successivamente è stata introdotta una norma, che ha stabilito l’impossibilità di aumentare gli stipendi degli amministratori. Ma nel frattempo molti Comuni e Province avevano già deciso di tornare ad incrementare i compensi per assessori, sindaci e presidenti, secondo i valori di sei anni fa. La novità è che recentemente le sezioni riunite della Corte dei conti si sono espresse per sgombrare il campo da ogni dubbio: quel taglio sulle indennità va mantenuto e applicato ancora, a partire dal 2012. Una misura che ha costretto le autonomie locali a correre ai ripari. Gli enti che avevano ripristinato gli stipendi dopo il 2008, hanno quindi dovuto operare degli adeguamenti in diminuzione.
Per quanto riguarda la Provincia di Lodi, la contrazione degli importi si farà sentire. «Non voglio lamentarmi per questo pronunciamento - dichiara il presidente di palazzo San Cristoforo, Pietro Foroni - però quanto successo è ancora di più la dimostrazione che gli enti locali non sono la casta. Gli amministratori si confrontano quotidianamente con i cittadini, con indennità che non sono nemmeno paragonabili a quelle di deputati o consiglieri regionali che si aggirano sui 12mila euro mensili. Con i tagli ora un presidente della provincia percepisce 3mila euro netti e un assessore circa 2mila euro netti».
Sulla questione del taglio è intervenuto anche il sindaco di Lodi, Lorenzo Guerini: «C’è stato questo parere della Corte dei conti che rispettiamo. Ci siamo già uniformati ai criteri di legge. Così il primo cittadino passerà dai circa 2.800 euro netti in busta per 12 mesi a 2.500 euro per lo stesso periodo, mentre gli assessori da circa 1.400 euro arriveranno a 1.250 euro netti per 12 mesi. In questo modo si rischia di avere una sproporzione lampante tra diversi livelli istituzionali e gli assessori che entrano in giunta potrebbero non farlo a tempo pieno».
Infine Giancarlo Cordoni, sindaco di Lodi Vecchio e presidente dell’Associazione dei comuni del Lodigiano, fa sapere che ovviamente la norma non si ripercuoterà su tutte le amministrazioni: «A Lodi Vecchio ad esempio non avevamo ripristinato quel 10 per cento tagliato e ora non ci saranno dunque ulteriori riduzioni. In ogni caso ancora una volta i sindaci dimostrano di non tirarsi indietro in fatto di sacrifici per le finanze pubbliche».
© RIPRODUZIONE RISERVATA