«Straordinari pagati come trasferte»: pesanti sanzioni per un’azienda del Basso Lodigiano
Opera nel settore meccanico, trovati anche tre lavoratori “in nero”
I Finanzieri del Comando Provinciale di Lodi, impegnati in attività di contrasto al fenomeno del “sommerso da lavoro” e alle connesse manifestazioni di illegalità, hanno accertato l’impiego di 3 lavoratori completamente “in nero” e 20 irregolari presso il luogo d’esercizio nel Lodigiano di un’impresa del settore dei lavori di meccanica generale.
In particolare, i militari della Tenenza di Casalpusterlengo hanno sviluppato un’attività ispettiva e hanno approfondito la documentazione in materia di legislazione sul lavoro che era stata acquisita in occasione di un primo intervento presso l’azienda, nonché richiesto informazioni ai numerosi lavoratori individuati.
Le investigazioni hanno portato ad accertare che tre lavoratori risultano impiegati dall’impresa completamente “in nero”, ossia in assenza della prescritta comunicazione telematica al Sistema informativo del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e, in generale, di alcuna preventiva comunicazione circa l’instaurazione dei rispettivi rapporti di lavoro, con la conseguente inosservanza, da parte del titolare, dei correlati adempimenti fiscali e contributivi. Inoltre, le Fiamme Gialle hanno riscontrato una posizione irregolare di 20 dipendenti, in relazione ai quali, per il periodo dal 2016 al 2021, si ritiene che siano state effettuate annotazioni infedeli sul Libro unico del lavoro, di fatto produttive di un indebito vantaggio fiscale, poichè relative a rimborsi e indennità forfettarie per trasferte fuori dal Comune che appaiono al momento non realmente effettuate, ma pagate in luogo del lavoro ordinario e straordinario svolto dai dipendenti, per un valore complessivo di oltre 98.000 euro.
Sulla base di queste risultanze, sul conto del titolare dell’impresa ispezionata sono state elevate sanzioni pecuniarie che vanno da un minimo di 7.200 a un massimo di 43.200 euro per ciascuno dei tre lavoratori impiegati “in nero”, nonché da un minimo di 1.000 a un massimo di 6.000 euro per ognuno dei dipendenti irregolari individuati. Infine, per effetto delle irregolarità riscontrate in materia di legislazione su lavoro, è stato anche constatato, sul conto dell’impresa ispezionata, un indebito risparmio d’imposta relativo alle ritenute non operate e non versate, quantificato, complessivamente, in oltre 35.000 euro.
L’attività delle Fiamme Gialle casaline si inquadra nell’alveo della costante azione del corpo a contrasto dei fenomeni del “lavoro sommerso” e dello sfruttamento dei lavoratori, nonché a tutela delle aziende che agiscono nella legalità facendosi carico di tutti gli oneri di legge.
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