Sussidi, anche gli italiani li chiedono

In un anno quasi 500 stranieri aiutati dal Broletto. In tantissimi si sono infatti rivolti al Comune per avere un sussidio. Nell’elenco grande è anche la massa di italiani, che per effetto della crisi faticano ad arrivare a fine mese.

È quanto emerge dall’albo provvidenze economiche erogate dal municipio: risultano più di mille gli utenti sostenuti, di cui 507 italiani e 498 stranieri.

«Le richieste sono in costante aumento - afferma l’assessore ai servizi sociali del Broletto, Silvana Cesani -, si è verificato un grosso potenziamento delle domande da parte degli italiani, i quali arrivano ai nostri uffici con problemi legati alla disoccupazione o allo sfratto, quindi con una certa complessità da affrontare».

Dall’esame del registro cartaceo, depositato presso gli uffici delle politiche sociali in via Volturno, risultano 460 le persone che hanno ottenuto nel 2012 contributi diretti, buoni del gas, esenzione per le mense. Per questo tipo di assistenza il peso maggiore è rappresentato dai lodigiani: sono 276 utenti, contro i 184 d’oltre confine.

Sono invece soprattutto gli immigrati ad ottenere dei soldi per pagare l’affitto. Su 491 beneficiari, gli stranieri sono ben 292. Sono state inoltre 54 le famiglie numerose (quattro e più figli) che hanno incassato un assegno, qui la media degli stranieri è pari quasi al 50 per cento. «Nel caso dei contributi per gli affitti - spiega la Cesani - c’è un bando regionale, due anni fa ammontava a 500mila euro, oggi si è ridotto a circa 115mila euro. Prima i parametri per accedere erano più ampi, oggi il limite è rappresentato da un reddito che deve essere inferiore ai 5mila euro, i criteri li detta la Regione. Sono cresciuti i problemi di morosità. Nel caso dei sussidi alle famiglie numerose, l’unico elemento considerato è il numero di figli».

In totale l’ente locale nel 2012, sotto la guida del sindaco Guerini, ha erogato contributi per oltre 400mila euro. Infine sono state previste 187 esenzioni e agevolazioni tariffarie per i diversi servizi a domanda individuale, erogati dall’ente locale: tra cui 103 esenzioni da ticket, 30 esenzioni per la Caccialanza, 27 esenzione per la mensa, 13 esenzioni per il doposcuola, 6 riduzioni per la Caccialanza, 5 forniture gratuite di generi di prima necessità per minori, 2 esenzioni per asili nido e una riduzione per la mensa.

Secondo quanto sottolineato dai servizi sociali, è impossibile stabilire con precisione quante persone si facciano avanti in un anno per ricevere un sussidio.

«Arrivano moltissime richieste - conclude la Cesani -, tutte vengono vagliate ma non tutte sono poi naturalmente accettate. È l’assistente sociale che definisce, anche con visite domiciliari, se un determinato bisogno ha i parametri per essere soddisfatto e se costituisce un problema rilevante. È vero che c’è un’ indicazione da regolamento, ma alle spalle c’è un lavoro di valutazione».

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