Tangenziale, la rotonda della Faustina a Lodi resta un nodo da sciogliere
I cantieri al cavalcavia di San Martino accentuano le criticità del crocevia
C’è chi alla mattina cerca una via alternativa alla tangenziale, optando per semafori e strade interne alla città, se deve andare da una parte all’altra di Lodi, da San Bernardo a San Fereolo ad esempio. Salvo poi ritrovarsi, come accaduto nei giorni scorsi, in coda lungo viale Piacenza in direzione Giardini e centro storico. E c’è chi invece si arma di pazienza e opta per il percorso fuori città, mettendosi in coda sulla tangenziale, chiedendosi quando la fila tornerà a scorrere. Gli orari critici sono sempre gli stessi, quelli di punta del mattino e della sera. Come sono gli stessi i malumori dei lodigiani al volante. La chiusura del cavalcavia di San Martino in Strada, e l’aumento dei rallentamenti nelle ore critiche, riaccende i fari sull’imbuto per eccellenza della viabilità del Lodigiano, quello della rotatoria della Faustina, da anni punto da bollino rosso del reticolo viabilistico, anche per la natura di crocevia tra più direzioni. Piovono segnalazioni social sui rallentamenti, si rincorrono i malumori di chi è al volante nelle ore più critiche. Come nel passato si sono rincorsi botta e risposta politici, ipotesi di messa in sicurezza, ricerca del dialogo con Anas e dei fondi necessari ad una opera per risolvere in via definitiva la situazione critica. I problemi stanno anche nei numeri dei veicoli che percorrono ogni giorno lo svincolo a raso tra la tangenziale - direzione Piacenza e Milano - , la provinciale 23 in direzione Borghetto e San Colombano, e via San Colombano, che conduce al centro città.
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