Tavazzano, è morto Furio Ciuchi, il “guerriero” per ambiente e diritti
Storico esponente di Rifondazione Comunista, per una vita nel sindacato e in politica
Se n’è andato ieri mattina, intorno alle 10, Furio Ciuchi, 67 anni. Storico rappresentante sindacale del territorio, sempre in campo per la difesa dei diritti e della giustizia, prima residente a Tavazzano, da qualche anno a Lodi, era ricoverato da tempo in hospice, a Casale.
Un tumore se l’è portato via. Ciuchi aveva perso a settembre la mamma Fernanda, a causa del Covid e da qualche anno anche suo fratello Giorgio, disabile dall’infanzia. Per il suo Giorgio e i suoi diritti civili aveva lottato a lungo. Iscritto al sindacato Cub, nel 2003 era segretario di Rifondazione comunista e in consiglio comunale a Sordio.
A Tavazzano ha lottato a lungo per la difesa dell’ambiente, soprattutto in relazione alla centrale dove lavorava. Si era fatto promotore di assemblee pubbliche per fare chiarezza sulle emissioni della centrale Enel e per far sì che i fondi ricevuti dalla Centrale venissero impiegati per la difesa dell’ambiente.
A Tavazzano, Ciuchi aveva portato avanti la battaglia per il risanamento del Sillaro, il controllo dei campi elettromagnetici, la riduzione dell’inquinamento acustico, la repressione del taglio selvaggio degli alberi di proprietà pubblica, lo smaltimento abusivo dei rifiuti e la bonifica dei terreni di via Di Vittorio.
Unico esponente lodigiano del direttivo nazionale dei lavoratori Enel di Rifondazione comunista, iscritto a Rdb si era battuto contro la privatizzazione dell’energia elettrica in Italia e il taglio dei posti di lavoro. Nell’ultima fase della vita, invece, aveva lavorato come guardia giurata e anche in quel caso si era battuto, a livello sindacale.
L’ultimo saluto al “guerriero” lodigiano sarà venerdì 12 febbraio, domani, alle 10.30, nella chiesa di San Fereolo, a Lodi.
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