Trappole per animali nei campi fra Livraga e Orio
Trovate dai volontari del Grol e segnalate dai carabinieri Forestali
Trappole formate da lacci in corda e rami, e persino da una grossa catena legata a un albero, pronte a scattare per bloccare e catturare animali. Le hanno trovate i volontari del Grol (Gruppo ricerche ornitologiche lodigiano) durante le uscite nelle campagne tra Livraga e Orio Litta. Gli ambientalisti, dopo averle fotografate e segnalate ai carabinieri forestali, le hanno rimosse. «Non abbiamo idea di chi possa essere stato - racconta Luca Ravizza - e purtroppo dopo che sono state eliminate qualche settimana fa le abbiamo ritrovate montate in un’altra zona. Quindi una volontà precisa e reiterata per catturare mammiferi come lepri, volpi, caprioli o tassi». Una volontà che però corrisponde a un reato, come prevede la legge n. 157 dell’11 febbraio 1992 “per aver esercitato attività venatoria con mezzi illegali”. E a questo si aggiunge l’accusa di maltrattamenti, in quanto l’animale può rimanere strozzato e agonizzare, un reato che prevede la reclusione da 3 a 18 mesi o la multa fino a 30mila euro. «Oltre a queste trappole - specifica Filippo Bamberghi, responsabile delle Guardie venatorie Wwf della Lombardia -, stiamo assistendo al preoccupante fenomeno dello spargimento nelle campagne di rodenticidi per eliminare le nutrie. Veleni che causano la morte anche di altri animali». Un reato che può arrivare fino alla denuncia per disastro ambientale.
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