Trentenni, rimboccatevi le maniche: si lavora fino a settant’anni

L’Inps ha aggiornato il simulatore alle previsioni di vita

Un uomo o una donna nati nel 1994 sicuramente non ci avranno pensato stamattina, mentre spegnevano la sveglia e si alzavano dal letto per lavarsi, vestirsi e raggiungere il posto di lavoro. Non avranno pensato che a quella scrivania, dietro quel computer (oppure dietro il bancone del bar, in fabbrica, dietro una cattedra ecc.) dovranno stare per altri quarant’anni, circa. Questo il computo che emerge dal simulatore dell’Inps, appena aggiornato rispetto alle aspettative di vita. Un trentenne di oggi, nato al tramonto del secolo breve, diventato adulto nel pieno della crisi economica, e ora giustamente preoccupato per gli scenari globali a tinte fosche e per il suo stipendio che non cresce, non ha certo tempo per pensare alla pensione, anche perché la colazione rischierebbe di restargli sullo stomaco.

Chi quest’anno compie trent’anni, riuscirà ad andare in pensione a 66 anni e 8 mesi (nel caso abbia versato 20 anni di contributi e maturato un assegno superiore a tre volte l’importo mensile dell’assegno sociale nel 2024, 1.600 euro) ma potrebbe slittare fino a 74 se non riuscirà a versare almeno 20 anni di contributi.

Uno sguardo sui più “vecchi”: un trentacinquenne come chi scrive questo articolo, che ha iniziato a lavorare nel 2007 a 18 anni, e scrive per questo quotidiano con continuità dalla fine del 2010, potrà godere della pensione “anticipata” alla ragguardevole età di 66 anni e 4 mesi di età.

«Sono stati aggiornati - spiega la direttrice generale Inps Valeria Vittimberga in un messaggio - gli adeguamenti agli incrementi alla speranza di vita dei requisiti pensionistici sulla base dello scenario demografico ISTAT mediano (base 2022) ripreso nella nota di aggiornamento del 24° rapporto 2023, relativo alle tendenze di medio-lungo periodo del sistema pensionistico e socio-sanitario elaborato dalla Ragioneria Generale dello Stato e pubblicato a dicembre 2023 sul sito istituzionale del Ministero dell’Economia e delle finanze. Inoltre, tenuto conto delle indicazioni illustrate con la circolare n. 1 del 2 gennaio 2024, è stato aggiornato, per l’anno 2024, l’importo massimo della pensione anticipata flessibile maturata sulla base dei requisiti perfezionati entro il 31 dicembre 2023, da porre in pagamento fino al compimento dell’età richiesta per la pensione di vecchiaia. Sono in fase di elaborazione gli aggiornamenti del servizio volti a recepire le novità in materia pensionistica introdotte dalla legge 30 dicembre 2023, n. 213 (legge di Bilancio 2024)».

Potremmo scrivere altre mille simulazioni, ma per avere risposte più precise è possibile inserire direttamente la propria situazione nel portale. ecco il link

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