Non 5 anni, ma 9 mesi: il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri ha concesso al tribunale di Lodi una proroga per mandare a regime l’accorpamento dell'ex sezione distaccata milanese di Cassano d’Adda, concedendo però solo una deroga limitata rispetto al massimo previsto dalla legge. Non sarebbe stato però un “colpo di mano”, dato che, ricorda il decreto stesso, “come evidenziato dallo stesso presidente del tribunale di Lodi, l’approntamento e la riorganizzazione dei locali e del personale può essere approntato nel termine di 9 mesi a decorrere dalla data di efficacia del decreto legislativo 155 del 2012”. E la data resta quella, che finora ha resistito a proteste di avvocati e voti parlamentari, del 13 settembre prossimo.
Il decreto, già trasmesso agli organi locali competenti, è già provvisoriamente esecutivo, e investe il presidente del tribunale di Lodi Ambrogio Ceron dei compiti organizzativi, nel rispetto dei principi di economicità e di efficienza. Ma chiama in causa il Comune di Lodi, tenuto, appunto entro 9 mesi dal 13 settembre, a “reperire nel proprio territorio spazi adeguati e idonei a consentire l'integrale allocazione del personale e dei servizi del tribunale di Lodi, ivi compresi quelli di cui è prevista la temporanea collocazione presso gli immobili in Cassano d’Adda”.
La prospettiva di mantenere a lungo alcuni servizi o unità funzionali a Cassano, quindi, è definitivamente tramontata. Anche perché è vero che il Comune di Cassano si è detto pronto a farsi carico dei costi per tenere aperto il proprio tribunale, ma questi costi comunque sono ammessi al contributo statale - facoltà che nel suo decreto di queste ore il ministro espressamente autorizza - e comunque si tratterebbe di aggravi di spesa pubblica in contrasto con lo spirito di “razionalità ed efficienza” della riforma della geografia giudiziaria.
A Lodi Palazzo Broletto però dovrà affrontare una corsa contro il tempo e sicuramente l’allestimento di nuovi uffici giudiziari, nel palazzo o in spazi esterni da individuare, non sarà indolore per le casse municipali. Tra l’altro un primo confronto tra tribunale e tecnici comunali, nei mesi scorsi, non aveva evidenziato locali disponibili se non al livello seminterrato del palazzo di giustizia. Per questo c’era chi auspicava tempi più lunghi per completare l'accorpamento di Cassano.
«Il nostro tribunale era stato edificato ex novo 8 anni fa, è ad alta efficienza energetica e con teleriscaldamento proveniente dall'energia di scarto della centrale termoelettrica A2A - osserva l’assessore al bilancio e alla legalità del Comune di Cassano d’Adda Simona Merisi -. Tra l’altro ospitava anche il giudice di pace, che nel decreto non è menzionato e quindi da subito si trasferirà a Lodi. Dove, mi dicono, la struttura del giudice di pace non è proprio come la nostra».
Ma indietro non si torna: i locali di Cassano resteranno “tribunale” solamente “per il breve periodo indispensabile alla riorganizzazione logistica, degli affari e del personale del Tribunale di Lodi”. Inoltre, “risulta necessario prevedere l'accentramento” a Lodi ”dell'attività di notificazione, unificazione e protesti“.
© RIPRODUZIONE RISERVATA