Truffa sui fondi regionali

(ore 23.50) Un’indagine scaturita da un esposto presentato a Pavia nel 2012 ha portato nelle scorse ore alla notifica di nove avvisi di garanzia per ipotesi di reato, a vario titolo, di truffa aggravata e di falso. Tra i destinatari dei “fine indagini” risulta esserci il segretario generale della Confartigianato di Lodi Vittorio Boselli. Ma Confartigianato si difende: «Siamo noi le vittime».

(ore 15.30) “Due imprenditori di Pavia e Bergamo e tre funzionari e dirigenti dell’Associazione Artigiani di Pavia e Lodi sono stati deferiti all’autorità giudiziaria di Lodi per falso e truffa aggravata“. Così recita un comunicato stampa diffuso in queste ore dal comando provinciale della Guardia di Finanza di Lodi che ha condotto le indagini sotto la direzione della Procura della Repubblica di Lodi.

“Gli accertamenti condotti nei confronti di due società, una di Bergamo ed una di Pavia, hanno consentito di disvelare un articolato sistema di frode grazie al quale sono stati distratti fondi destinati ad imprese artigiane per poco meno di 230.000,00 euro“ continua la nota ufficiale.

Ancora. “Nel biennio 2010/2011 la Regione Lombardia unitamente ad Unioncamere, nell’ambito della “Convenzione Artigianato”, ha finanziato alcuni progetti destinati ad incrementare la competitività delle imprese artigiane del pavese e del lodigiano. I progetti erano stati presentati e avrebbero dovuto essere attuati dall’Associazione Artigiani di Pavia e di Lodi. In realtà funzionari e dirigenti delle due Associazioni, con la complicità degli amministratori delle due imprese hanno utilizzato fatture per operazioni inesistenti per simulare l’acquisto di beni o la prestazione di servizi e consulenze, in realtà mai avvenute, per gonfiare i costi e dirottare il denaro sui propri conti correnti. Peraltro atteso che le fatture non erano sufficientemente gonfiate in un caso sono state addirittura predisposte false buste paga intestate a personale effettivamente dipendente delle Associazioni di categoria, ma all’oscuro dell’imbroglio, per distogliere ulteriori fondi. Tutto ciò a discapito delle imprese artigiane che attendevano tali fondi per poter finanziare le proprie attività ed investimenti. Oltre ai cinque indagati sono stati notificati avvisi di garanzia anche a quattro enti coinvolti nell’illecito“.

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