«Truffe via Internet e frode fiscale per 72 milioni di euro»: la Finanza colpisce ex produttore discografico VIDEO
Sequestri e presunte complicità anche nel Lodigiano per un noto imprenditore 49enne cremonese, era attivo anche nel proporre mascherine per la prima emergenza Covid
I militari del Comando Provinciale della Guardia di finanza di Cremona hanno denunciato quindici membri di un sodalizio criminale sequestrando beni mobili ed immobili per oltre 72 milioni di euro. Nell’ambito dell’operazione “DOPPIO CLICK”, diretta dalla Procura della Repubblica di Cremona, i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Cremona hanno dato esecuzione al provvedimento di sequestro preventivo disposto dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Cremona relativo a beni e disponibilità finanziarie. In particolare, le condotte criminose – che si ritengono realizzate in più Paesi dell’Unione Europea – sono state portate a termine facendo ricorso a un ampio numero di società cartiere e con l’aiuto di soggetti prestanome che, coordinati e diretti da un noto imprenditore cremonese 49enne, molto attivo in passato nel settore della disco music, hanno consentito di frodare l’erario mediante l’emissione e l’utilizzo di fatture false.
Il meccanismo ipotizzato dall’inchiesta si basava sulla pubblicizzazione di siti Internet attraverso i quali venivano posti in vendita prodotti di vario genere e natura a prezzi di assoluta convenienza. In realtà, si contesta il fatto che i beni pubblicizzati non esistevano e i proventi delle truffe venivano ricondotti, attraverso società inesistenti e prestanome compiacenti, nella disponibilità degli organizzatori dell’associazione criminosa. Il meccanismo così architettato, oltre a consentire il riciclaggio dei proventi delle truffe, veniva anche utilizzato per consentire ulteriori condotte delittuose di evasione e frode fiscale da parte di imprenditori operanti in diverse province del territorio nazionale. Si ritiene quindi che siano stati complessivamente sottratti a tassazione oltre 120 milioni di euro con un’evasione dell’Iva superiore a 44 milioni di euro, nonché indebite compensazioni di imposta basate su crediti non spettanti per oltre 3,7 milioni di euro. Ai fini dell’esecuzione, si è rilevata la presenza di beni aggredibili anche all’estero, e pertanto, con il coordinamento dell’ufficio di Eurojust - l’Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione giudiziaria penale – e tramite appositi “certificati di congelamento” redatti ai sensi del Regolamento UE 1805/19, l’operazione è stata condotta in contemporanea in altri 4 Stati dell’Unione europea, Belgio, Bulgaria, Germania e Svezia, paesi ove sono presenti rapporti finanziari, rapporti bancari, beni mobili e immobili direttamente e indirettamente riconducibili agli indagati. Sul territorio nazionale le attività sono state condotte nelle province di Cremona, Milano, Brescia, Pavia, Bergamo, Lodi, Varese, Mantova, Parma, Piacenza, Venezia, Verona, Vicenza, Roma, Frosinone, Genova, Sassari, Torino, Treviso, Siena e Taranto. Le Fiamme Gialle hanno sottoposto a sequestro 127 immobili e terreni, 28 beni mobili tra cui imbarcazioni di pregio ed autovetture di grossa cilindrata, 750 rapporti bancari e finanziari riconducibili a 43 persone fisiche e giuridiche coinvolte nella frode.
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