Trump - Biden, la missione dell’osservatore Augussori nel profondo sud a stelle e strisce
Lo storico leghista lodigiano osservatore Osce a Saint Louis
Il senatore lodigiano Luigi Augussori (Lega) è in partenza per Roma per la ripresa dell’attività parlamentare. Ma si ritaglia una mezza mattinata per un veloce resoconto sulla sua esperienza diretta del voto Usa che, al netto dei ricorsi, ha incoronato il democratico Joe Biden nuovo presidente della più grande democrazia del mondo. Augussori ha vissuto da vicino l’evento che ha catalizzato davanti ai teleschermi miliardi di persone e che, insieme a questa terribile pandemia, sta monopolizzando l’informazione mondiale. Dal 30 ottobre al 4 novembre ha seguito direttamente negli Stati Uniti le operazioni di voto, come membro dell’Osce, l’organizzazione internazionale che vigila sulla regolarità dei processi elettorali.
Era già stato in missione in Kazakistan, Azerbaigian, Georgia, Moldavia, Ucraina, Bielorussia e Macedonia del Nord, ma nulla per chi è appassionato di politica può essere paragonabile al fascino dell’elezione dell’uomo più potente al mondo. «Sono stato due giorni a Washington e poi mi sono spostato nel Sud, in Missouri, a Saint Louis, realtà a maggioranza democratica - racconta il senatore leghista -, nella giornata elettorale ai seggi ho riscontrato un clima sereno e tranquillo: alla vigilia si parlava di armi nei seggi e tentativi di intimidazione, nulla di tutto ciò è avvenuto, anche se non mancano i problemi». Senza arrivare ai brogli paventati da Trump (sui quali, nel caso, si pronunceranno i tribunali locali ed eventualmente la Corte suprema), Augussori indica tre elementi di fragilità del sistema elettorale americano, che resta - è bene ribadirlo - una grande palestra di democrazia: «Ho notato in alcuni seggi della città il malfunzionamento del voto elettronico, inoltre si sono registrati problemi con la identificazione dei votanti; a livello generale infine ci sono circa 300mila voti postali che risultano “inviati” ma di cui al momento non c’è traccia». Se a Saint Louis il clima era sereno, maggior tensione si è avvertita nella capitale, dove Augussori è rimasto per i primi due giorni, incontrando esponenti dei partiti e della stampa. «Il centro di Washington era blindato per timore di scontri e nelle vie principali le vetrine dei negozi erano sbarrate con grandi pannelli in legno per evitare razzie», racconta il senatore. Nulla di tutto ciò in realtà è avvenuto, «ho avuto la sensazione di una solida democrazia, nella quale, a dire il vero, è molto più sentito il voto per i rappresentanti dei singoli stati piuttosto che per il presidente». Mentre parla, Augussori mostra il fac-simile di una tessera elettorale di Saint Louis: accanto ai nomi di Biden e Trump e degli altri candidati minori alla Casa Bianca ecco decine e decine di candidati alle cariche statali (del Missouri) e locali (di Saint Louis) sui quali i cittadini erano chiamati a esprimersi, dal governatore ai giudici. E, davvero curiosi, i “santini” (più simili a dei “lenzuoli”, con un elenco sterminato di nomi) con i quali il presidente del gruppo anziani del quartiere (solo per fare un esempio) consiglia chi votare. «Poco distanti dai seggi vengono distribuiti e gli elettori li portano in cabina, utilizzandoli come pro memoria al momento del voto», sorride Augussori, facendo un paragone con le leggi italiane.
Il viaggio negli Stati Uniti («nel quale non ci sono state sfarzose cene di gala - sottolinea il senatore - al massimo un cheeseburger consumato in hotel») ha permesso anche l’incontro con la comunità italo-americana di Saint Louis e in particolare «con la grossa comunità di origini lombarde che è frutto dell’emigrazione da alcuni centri del Milanese, tanto che la chiesa della comunità è dedicata a Sant’Ambrogio». E non è mancata la visita alla famiglia Volpi, originaria di Borghetto: gli avi nel Missouri avevano aperto una piccola bottega, oggi gli eredi guidano una importante azienda di salumi. E proprio a questi ultimi Augussori ha recapitato il simbolo del Comune di Borghetto Lodigiano. Ad affidarglielo in vista della trasferta “a stelle e strisce” era stato il sindaco Giovanna Gargioni.
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